Ci sono luoghi che trasformano un’ escursione in un viaggio nella storia: ammirare il lago e le montagne attraverso gli osservatori e le trincee realizzate ai tempi della Grande Guerra ha senza dubbio un fascino “sui generis”. Questa aurea storica s’inizia a respirare appena si inizia a scalare il Monte Creino (1.280mt): una delle principali vette ai piedi dell’ estremità settentrionale del Garda. Si parte dal piccolo centro di Nago seguendo per un breve tratto la Provinciale per poi svoltare dopo il curvone su una sterrata in leggera discesa. Lungo vie secondarie si arriva ad una mulattiera scavata nella viva roccia e dalle pendenze graduali tipiche delle strade militari dell’epoca; una gradevole ombra rende affrontabile la scalata anche nei mesi caldi.
La ghiaia lascia il posto all’ asfalto in località Santa Barbara a cui è dedicata una cappelletta costruita dagli artiglieri; una sosta rifocillante presso l’unico bar lungo il tragitto è consigliata.
Inizia l’ultimo tratto in salita che porta rapidamente in vetta, riconoscibile da una grossa croce bianca ed un edificio diroccato dell’epoca bellica. Sullo sfondo in direzione nord fa da cornice M. Stivo.
Da qui in avanti inizia una lunga e divertente discesa. In certi angoli la storia rispunta in forma di trincee e postazioni mentre sullo sfondo meridionale brillano le acque del grande lago circondate dai massicci dell’Altissimo e del Ponale. E’ un percorso tra i più blasonati nell’ ambiente enduristico e prende il nome di Naranch Trail nella parte alta e Anaconda in quella inferiore. In alcuni brevissimi tratti, specie se bagnati, è consigliabile scendere a piedi. Il trail è prevalentemente in terra battuta, ma con una parte finale molto sassosa.
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