lavarone caldonazzo

Lavarone Caldonazzo: il giro dei due laghi

Un giro non troppo lungo ma decisamente suggestivo per gli incredibili panorami. Ma anche per il fatto che ci si può bagnare in due laghi trentini completamenti diversi. La difficoltà tecnica non è mediamente elevata. ma vi sono diversi passaggi verticali dove occorre essere esperti e prudenti.

In questa proposta l’itinerario parte da Chiesa (una delle frazioni che compongono il conglomerato di Lavarone) ma si può partire anche dalla Val Sugana nella parte meridionale del Lago le cui acque sono qui appena sfiorate.

ponte in legno lavarone caldonazzo giro dei due laghi

Dall’Altopiano alla Valle

La discesa si concentra nella prima parte. I primi 4 kilometri sono però in leggera salita, quanto basta per non affrontare la discesa da freddo. Questo primo tratto attraversa un bel sentiero didattico artistico chiamato “il respiro degli alberi” con curiose creazioni in legno.

Al kilometro 5 la carrareccia ghiaiata seguita finora diventa un più stretto sentiero che improvvisamente fende la parete rocciosa aprendo una vertiginosa visuale sulla sottostante Val Sugana.

Dopo un breve passaggio nel bosco il percorso inizia a scendere con pendenze più accentuate con passaggi esposti ma non pericolosi. Appare intanto il Lago di Caldonazzo le cui acque cristalline faranno da sfondo a tutta la discesa. Al km 7 il sentiero confluisce in una larga mulattiera, ma dopo un kilometro una deviazione sulla destra ci fa tuffare in un bellissimo single track decisamente freeride che ha solo il difetto di essere breve.

valico della fricca

Dalla Val di Centa al Valico della Fricca

Ora non resta che tornare sull’altopiano. Per fortuna si riesce a farlo senza incontrare il traffico della Strada Statale. Si attraversa l’ammaliante Val di Centa. Qui abbiamo la possibilità di scoprire cascate ed i resti di antichi mulini. Si prosegue risalendo una strada asfaltata tra piccole frazioni.

Le pendenze sono a tratti accentuate e con qualche passaggio su mulattiera. Prosegue così fino al km 18 dove si sbuca sull’asfalto della SS 349. Pochi metri più avanti si riesce ad evitare la lunga e pericolosa galleria.

Attraversando la vecchia strada che scorre a lato è presente un cartello di divieto alle bici serve solo a declinare eventuali responsabilità.

Superato questo breve tratto si ritorna a Chiesa completando gli ultimi 5 km che si svolgono sulle strade della 100 Km dei Forti, con passaggio davanti ai resti del Comando Austroungarico di Virti.

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