Che ne siate consapevoli o meno questo itinerario è anche un viaggio con il sottofondo romantico di una leggenda ladina secondo la quale questo favoloso specchio d’acqua sarebbe nato dalle lacrime d’amore di una ragazza di nome Antermoia.
Mitologia a parte, lo spettacolo delle Dolomiti del Gruppo Catinaccio è a dir poco stucchevole: nessuna descrizione per quanto accurata può riprodurre la sensazione di trovarsi in questo spettacolo di forze primordiali. Lo si può definire un gigantesco anfiteatro naturale dove protagonisti sono le gigantesche formazioni di granito che sovrastano una valle colma di visitatori che appaiono come piccole formiche.
Si parte da Pozza di Fassa risalendo l’antica via del Monzon. Il percorso è suddiviso in tappe intervallate dai vari rifugi. Dal rifugio Gardeccia termina l’asfalto e si inerpica una ripida mulattiera che costringe a tratti di spinta. Dal rifugio Principe quando mancano 170mt di dislivello al valico occorre prepararsi ad una vera e propria via crucis con bici in spalla. Superato questo tratto dove sopravvivono lingue di neve anche in piena estate si scende faticosamente verso il lago di Antermoia: la bellezza di questo diamante d’acqua val bene una sosta prima di iniziare una lunga discesa nella val Dona. La parte più tecnica è quella iniziale, a cui segue una lunga discesa su larga forestale ed un single track molto divertente nel tratto di bosco finale.
[tripkly id=1072]