Il Parco Spina Verde incastonato tra la Provincia di Como e la Svizzera misura pochi ettari eppure sorprende per le tante cose interessanti da vedere. C’è la storia con i resti diroccati della Linea Cadorna (l’opera risale al periodo della Grande Guerra e fu concepita per la difesa da un attacco austriaco a tradimento sul confine elvetico), e c’è un patrimonio naturalistico di flora e fauna autoctona che il parco intende preservare. C’ è anche una imponente rete sentieristica per tutti i gusti: dal trekking alla DH con percorsi separati e ben segnalati. Il tutto in uno sfondo paesaggistico che va dalle prime grandi catene alpine svizzere e che culmina in una panoramica da cartolina sul Lago di Como e la città.
La Salita al Pin Umbrela
Si parte da Monte Olimpino a pochi km dal confine con la Svizzera e dal casello autostradale. Prendendo una laterale della strada provinciale (Via Cardano) inizia una serpentina in asfalto che costeggia l’autostrada. Seguendo i cartelli per Parco Spina Verde si arriva su una sterrata chiusa al traffico veicolare da una sbarra rossa; l’ascesa vera e propria inizia qui (Km 2,5). Dopo circa un km si incontrano i primi manufatti risalenti al periodo bellico: una fontana abbeveratoio e qualche postazione in trincea. Si continua a salire puntando al Sasso della Cavallasca che si raggiunge al km4 incrociando una strada asfaltata (da seguire per un centinaio di metri). Un arcigno tratto ciottolato intorno al km 5 segna l’apice della fatica, ma ormai il Pin Umbrela (Km5,5), punto panoramico da cui parte la discesa, è a portata di vista.
DH Monte e DH Ponte Chiasso
Questa salita è da ripetere due volte per altrettante discese. Si tratta di trail costuiti da appassionati locali e che in parte ripercorrono vecchi sentieri: passaggi veloci, prevalentemente flow con qualche rampa artificiale. Scorrono quasi paralleli nel bosco e la Ponte Chiasso percorre un tratto di frontiera.
L’ incontro con i pedoni è abbastanza raro ma possibile perciò si raccomanda di procedere con la dovuta prudenza. La definizione DH non deve impressionare: nulla di impossibile per un biker esperto con bici adeguata.
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