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Oltre il Castello di Montemurlo, un paradiso dell’ Enduro

In una piccola cittadina arroccata sulle prime pendici pratesi, dove poggiato su un fianco il Castello di Montemurlo troneggia la verde vallata. In alto si stagliano i profili acuti delle prime montagne tra Prato e Pistoia. E’ questo l’anfiteatro dove grazie al certosino lavoro degli appassionati locali è stato ricavato uno dei paradisi dell’ Enduro toscano.

Come si associano Castello di Montemurlo enduro?

L’itinerario ha come protagonista il monte Javello con i suoi 931 mt. E’ un rilievo che se non spicca per l’altitudine è senza dubbio generoso nell’offerta panoramica.

La zona ha un rilievo storico per i fatti d’arme avvenuti durante la ritirata dei tedeschi nel corso della seconda guerra mondiale. Nel settembre del ’44 avvenne lo scontro più sanguinoso durante un attacco tedesco ai danni di una pattuglia partigiana che ebbe quasi una trentina di vittime.

In anni più recenti un altro tragico evento ha insanguinato questa montagna: lo schianto, causato dalla scarsa visibilità, di un bimotore dell’esercito italiano nel gennaio del 1992. Lungo il percorso si incontrerà un cippo a ricordo delle vittime.

Tra i faggi di Monte Javello

Tornando al lato escursionistico si deve affrontare una dura e lunga salita per conquistare la vetta: dapprima su ripido asfalto, fino alla suggestiva fattoria Javello, e poi su un arcigno ciottolato che farà tremare i polsi. Le fatiche sono subito ripagate dalla divertentissima discesa soprannominata “lisca” che parte dalla faggeta di Pian delle Vergini; merivigliosa nel periodo autunnale.

Il primo tratto è stile Bike Park, mentre il secondo è molto più roccioso e naturale. Recuperate le energie perchè la peggior scalata inizia qui con la tremenda mulattiera che riporta in cima allo Javello.

Il sentiero delle Carbonaie

Dopo aver percorso un bel crinale panoramico si imbocca il sentiero delle Carbonaie.

E’ un tipico trail boscoso con passaggi a rasoio tra rocce e tronchi d’albero. Dopo una breve risalita in senso opposto si imbocca il meraviglioso sentiero detto “la città dei canguri”. Questo sentiero è caratterizzato da innumerevoli placche rocciose che faranno saltare le sospensioni come i bipedi australiani. Infine aggirando il Castello si termina con il sentiero Cai 70: si presenta dapprima tecnicamente blando ma nella seconda metà non mancherà di stimolare l’adrenalina.

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