Vie Ferrate significato
Le vie ferrate sono percorsi attrezzati con cavi metallici, scalette, e altri ancoraggi fissi come ad esempio passerelle di legno e ponti sospesi.
Queste attrezzature artificiali rendono praticabile il terreno roccioso o un percorso esposto anche a un alpinista non esperto e permettono a chi non è dotato di tecnica alpinistica di percorrere cenge, salire pareti e raggiungere vette.
La prime vie ferrata italiana risale al 1880, quando le guide alpine di Madonna di Campiglio quando attrezzarono il versante orientale della cima Brenta per facilitare il transito dei loro clienti.
Negli anni successivi, nelle Alpi orientali, furono attrezzati diversi altri itinerari per il passaggio in luoghi particolarmente impervi con lo scopo di consentire alle truppe il controllo delle linee di confine.
Infatti sulle Dolomiti, le vie ferrate hanno spesso origine militare.
Il turismo ha decisamente rivalutato le ferrate. E’ diventata un’attività ludica accessibile a molti, consiste nel percorrere un percorso sportivo tracciato su una parete rocciosa, sempre in sicurezza. Ricordiamoci però che si tratta di una pratica alpinistica che è accessibile a molti con percorso pre-attrezzato che agevolano la salita ma non per questo da considerarsi priva completamente di pericoli in quanto la presenza del cavo non elimina i rischi di caduta con le eventuali conseguenza.
Attrezzatura per affrontare le vie ferrate
Molto importante conosco e saper utilizzare gli strumenti per affrontare le via ferrate in sicurezza che dovreste avere con voi.
- abbigliamento tecnico
- scarponcini
- zaino
- kit di pronto soccorso
- acqua e cibo
- casco
- imbragatura
- guanti da ferrata
- set da ferrata (due longe, moschettoni e dissipatore)
- piccozza (qualora ci fosse ghiaccio e neve)
- ramponi (qualora ci fosse ghiaccio e neve)
- una lampada frontale (qualora si entri in gallerie)
Nella pratica alpinistica viene usata la corda dinamica compie egregiamente la funzione di arresto elastico, in caso di caduta nelle ferrata, si utilizzano kit da ferrata con spezzoni di corda molto corta: aumentando teoricamente il fattore di caduta.
Esiste un fattore di caduta “Fc” che è il rapporto tra l’altezza di caduta libera e la lunghezza della corda coinvolta dal volo.
Il valore massimo che il fattore di caduta può raggiungere nella pratica alpinistica (arrampicata) è pari a 2.
Sulle vie ferrate però, il fattore di caduta può superare abbondantemente il valore di 2.
Basta sapere che più alto è il fattore di caduta, più gravi sono le conseguenze della caduta.
Per ovviare a questa problema, i due pezzi di corda sono provvisti di un dissipatore che funge da ammortizzatore di caduta riducendolo drasticamente.
La mancanza del dissipatore comporta la rottura dei moschettoni e in alcuni casi la rottura del cordino (o fettuccia).
Ricordatevi che dopo una caduta è indispensabile sostituire il set da ferrata.
Tecnica e consigli per la tua prima via ferrata
Prima cosa indossare l’imbragatura, longe e casco in una zona riparata onde evitare possibili
cadute di massi provocate involontariamente da chi ci precede.
In ferrata si procede agganciandosi direttamente al cavo di ancoraggio utilizzando i moschettoni delle longe.
Ricordarsi che un solo moschettone non è sufficiente per essere aggianciati in maniera sicura.
Per agganciarsi in maniera sicura: il cavo di ancoraggio, è fissato alla parete con fittoni che
impediscono al moschettone di passare oltre. È necessario quindi sganciarsi dal cavo e riagganciarsi
subito dopo il fittone. L’utilizzo di un solo moschettone, vi renderebbe non assicurati alla parete.
Usando due moschettoni è invece possibile rimanere sempre agganciati ai cavi di ancoraggio.
Una mano deve sempre fare presa sul cavo, con l’altra si sfrutteranno gli appigli offerti dalla roccia.
I moschettoni devono stare davanti alla mano che scorre sul cavo, in modo tale che essi siano sempre a portata di mano.
E’ molto importante sfruttare al meglio la spinta dei piedi e delle gambe per la progressione, evitando così di sovraccaricare le braccia che altrimenti si stancherebbero velocemente.
Due persone non dovrebbero mai trovarsi sullo stesso tratto di corda. In caso di caduta dell’escursionista che ci precede, saremmo infatti travolti da esso.
Vie Ferrate difficoltà e pericoli principali
La difficoltà è data dalla verticalità della parete e dalla quantità di appigli e appoggi, naturali o artificiali.
Le vie ferrate più facili sono abitualmente chiamate “Sentiero ferrato”, quelle più impegnative
sono definite “Via ferrata”.
La difficoltà tecnica è soltanto una delle componenti che ne definiscono la difficoltà complessiva.
Va considerato però che un percorso molto facile può diventare estremamente pericoloso e difficile in caso di neve o ghiaccio, può incidere anche un repentino cambio delle condizioni meteorologiche.
Ricordatevi che il cavo metallico è di grande aiuto ma si trasforma in un vero e proprio “attira” fulmini quando questi si abbattono sulla parete.
La lunghezza dell’itinerario influisce sul grado di difficoltà della ferrata.
I Gradi di difficoltà delle vie Ferrate
Come per l’arrampicata, anche per le vie ferrate esiste una valutazione del grado di difficoltà.
Alcune ferrate possone essere valutate pericolose non per le difficoltà tecniche ma per pericoli
quali la caduta di pietre o la frequente presenza di neve e ghiaccio.
Il problema “pericolo” viene però segnalato nelle varie relazioni degli itinerari e non influisce nella
valutazione del grado di difficoltà della via ferrata.
Grado via ferrata
- FACILE: Ferrata poco esposta, poco impegnativa con lunghi tratti su sentiero.
- MEDIA DIFFICOLTA’: Ferrata che può essere anche lunga ed esposta, ma poco di forza e sempre facilitata dagli infissi immessi su di essa.
- DIFFICILE: Ferrata che supera qualche breve strapiombo, con passaggi atletici, vuoto continuo.
- MOLTO DIFFICILE: Ferrata con passaggi molto acrobatici, tecnici, che richiede forza nelle braccia ed assoluta mancanza di vertigini.
- ESTREMAMENTE DIFFICILE: A volte riferito ad un solo passaggio volutamente creato “ad arte” per impegnare sopra ogni immaginazione il frequentatore. In questi casi vi è un segnale di pericolo prima di intraprendere il passaggio e vi è sempre la possibilità di un passaggio alternativo.
IL CAI, ha adottato parametri ancora differenziati, con una scala di difficoltà di 5 gradi, proposti da Schnürer: I, II, III, IV, V.