Burrone di mezzacorona

Via ferrate la storia

Risale al 1492 la prima creazione di un percorso attrezzato per raggiungere la vetta di una montagna.

Antoine de Ville, ciambellano di Carlo VIII di Francia, su ordine del re stesso conquista la vetta del Mont Inacessible (così definito per le sue forme rocciose da ogni lato che ne impedivano qualunque ipotesi di salita) nelle Alpi del Vercors in Francia.
Con scale, pioli e corde e coadiuvato da alcuni compagni, tra i quali un lacchè, un abitante di Die (paesino nelle vicinanze), un teologo, un costruttore di scale, un mastro carpentiere ed un intagliatore di gradini di pietra, il 26 giugno del 1492 Antoine de Ville ha ragione delle difficoltà e raggiunge la vetta del monte, che da quel giorno verrà chiamato Mont Aiguille e segnerà per convenzione la data ufficiale che indica la nascita dell’alpinismo, malgrado non fosse certo la prima ascensione nota, ma certamente la più temeraria.

Nel 1869 invece la data della prima vera via attrezzata per l’utilizzo in pianta stabile, lungo la cresta sud-ovest del Grossglockner la vetta più alta dell’Austria.
L’esempio viene seguito anche in altre zone alpine, soprattutto per permettere alle truppe da montagna di risalire le zone più impervie a difesa del confine.

Nel 1880 la prima esperienza italiana in tal senso, con la costruzione del percorso che sale in vetta alla cima di Brenta, dal suo versante est, ad opera delle Guide Alpine di Campiglio.
La Grande Guerra sarà motivo di attrezzatura sempre più ardita di cime e pareti con attrezzature che oggi sono frequentate a titolo alpinistico.

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