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Trekking Yoga: cos’è, come si pratica e quali benefici apporta

L’uso dello yoga è perfetto per aumentare le prestazioni e le percezioni di chi pratica trekking. La disciplina indiana serve ad aumentare la concentrazione. A far cresce la sintonia con l’ambiente circostante. A rinforzare e rilassare nello stesso tempo la muscolatura sollecitata dallo sforzo intenso richiesto ai trekker.

Il Trekking Yoga nasce nel 2001 dall’idea di un maestro yoga italiano, ovvero Paolo Ricci, che ha registrato il marchio. La sua intuizione fu quella di unire il moto alla quiete. Infatti con lo yoga si può arrivare alla meta, dopo una lunga escursione, provando un profondo stato di benessere.

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Trekking Yoga – Fonte: om-yoganature.com

Trekking Yoga: le linee guida

L’attività può essere svolta da chi ha esperienza con lo yoga e sia da chi pratica escursionismo. Ma chi non ha mai praticato entrambe le discipline, può avvicinarsi al trekking yoga senza alcun problema. E’ consigliabile preparasi fisicamente qualche settimana prima dell’escursione. Per i neofiti sarebbe meglio eseguire una visita medica. E’ sempre meglio escludere patologie cardiache o articolari in conflitto l’attività.

 

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Trekking Yoga: i benefici

Il trekking aumenta la forza fisica e la resistenza allo sforzo. Allena i muscoli scheletrici e anche il muscolo cardiaco, tonificando il sistema cardio-circolatorio. Unisce il piacere di praticare sport a quello di esplorare luoghi immersi nella natura. In più l’organismo impara a lavorare ad altitudini differenti.

Lo yoga serve a sviluppare maggiore consapevolezza del respiro e dei movimenti. Aumenta la concentrazione e rafforzare la memoria. Lo yoga serve inoltre a prevenire gli infortuni e ad alleviare i disturbi che possono essere provocati dal trekking, sia in dal punto di vista muscolari e sia dal punto di vista scheletrico. Gli asana (posizioni) consentono il ripristino dell’equilibrio e dell’elasticità corporea, specie nella zona del tronco. Inoltre lo yoga rafforza i muscoli addominali e migliora la postura grazie alla respirazione tramite diaframma. Benefici che ricadono sull’intero apparato muscolo-scheletrico.

Combinando le due attività si migliora l’autocontrollo, attitudine che si rivela utile in qualsiasi occasione. Il Trekking Yoga punta alla connessione profonda tra corpo e mente, riuscendo così ad allontanare ansie e problemi. In questo modo il trekker può godere a pieno delle bellezze naturali che incontra lungo il suo percorso.

Trekking Yoga
Trekking Yoga – Fonte: mountlive.com

Trekking Yoga: come si pratica

Di solito la giornata dedicata all’escursione prevede tre momenti dedicati allo yoga. L’escursione può durare dalle 4 alle 5 ore. Il primo momento dedicato agli esercizi ha luogo prima che abbia inizio il cammino, ancor prima della colazione. Il secondo momento yoga si ha durante il cammino, quando si raggiunge un luogo particolarmente bello. Il terzo momento yoga arriva la sera, ad escursione terminata, dopo il riposo e prima di cena. In questo caso la sessione può prevedere anche tecniche di massaggio e di digitopressione, che aiutano ad ottenere un rilassamento più completo.

Trekking Yoga: gli accessori

Per praticare lo Yoga Trekking non c’è bisogno di essere yogi professionisti o grandi camminatori. La cosa importante è conoscere i propri imiti e quindi se stessi. L’escursione va scelta in funzione delle capacità personali e della singola preparazione fisica. Nello zaino, assieme agli accessori necessari per il trekking, bisogna metterci anche il tappetino per fare gli esercizi yoga e una coperta leggera per riscaldarsi durante la fase dedicata al rilassamento. Sarebbe utile anche un cuscino gonfiabile, utile per stare più comodi durante la fase di meditazione.

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