Trekking in famiglia: consigli per le escursioni con i bambini

Per gli amanti delle escursioni nella natura, organizzare una sessione di trekking in famiglia con i propri figli non è la stessa cosa rispetto ad un’uscita in solitaria o in compagnia di adulti.

Ci sono tanti elementi in più da considerare. Magari i bambini non camminano ancora. E comunque non devono annoiarsi. Trovare le soluzioni giuste vuol dire fare in modo che i piccoli non vivano la camminata come un obbligo, con il rischio che facciano capricci o siano comunque d’intralcio.

Vediamo quali sono i consigli da seguire affinché i bambini apprezzino le escursioni nella natura.

Trekking in famiglia
Trekking in famiglia – Fonte: dolomiten.net

Cominciare fin da piccoli

La scelta ideale per i genitori è quella accompagnarsi ai lori figli quando sono ancora piccolissimi. In questo modo crescono considerando le escursioni come una bella abitudine di famiglia.

Se i piccoli hanno meno di 3 anni è necessario attrezzarsi con zaini specifici porta bambini. E’ importante che siano comodi per loro e per i genitori, con cintura in vita, spallaci regolabili, tasche porta oggetti e la tendina che ripara dal sole. Devono essere fatti di materiali morbidi in modo che i piccoli riescano ad addormentarcisi dentro.

Dai 4 anni in poi i bambini sono in grado di camminare per qualche tratto tenendo un ritmo massimo di 2 chilometri l’ora. Di conseguenza bisogna scegliere il percorso più adatto alla loro capacità in modo da avere un piano o un dislivello minimo.

Dai 7-8 anni in poi i bambini sono in grado di affrontare vere e proprie escursioni. Diventa fondamentale trovare le giuste motivazioni con le quali potrebbero coprire anche i 10 dieci chilometri.

Rendere interessante l’escursione

Prima della partenza bisogna inventarsi qualcosa che lungo il cammino riesca a motivarli, ad attrarre il loro interesse. Altrimenti si rischia di sentirli chiedere continuamente quanto manca all’arrivo. Ecco alcuni esempi.

Natura e animali: i bambini sono affascinati dal vedere da vicino un habitat naturale incontaminato e gli animali che ci vivono. Per questo sono sempre più diffusi gli itinerari pensati per consentire la scoperta della flora e della fauna locale. Per gli adolescenti può essere motivante la promessa di una notte passata in rifugio a guardare il tramonto, il cielo stellato e l’alba.

Specchi e corsi d’acqua: i bambini amano giocare con l’acqua e quindi avere come meta uno specchio o un corso d’acqua è sicuramente uno stimolo forte. Arrivati sul posto potranno lanciare sassi, costruire dighe o magari fare il bagno, se il tempo lo permette.

Trekking in famiglia
Trekking in famiglia – Fonte: hotel-tenz.com

 

Storie e leggende: i bambini amano storie e leggende, quindi riuscire a vedere i luoghi dove sono ambientate funziona senza dubbio da propellente per il viaggio. Ai genitori tocca documentarsi in anticipo e raccontarle la storia lungo il cammino con la promessa di condurli in loco.

Un pic-nic a fine escursione: i bambini amano i pic-nic lontani da casa, specie se vengono gratificati con piatti di loro gradimento, magari con qualche strappo alla regola. Comunque è bene fare qualche sosta ogni tanto per bere, mangiare e riposarsi.

 

Responsabilizzarli nelle scelte

Se responsabilizzati i bambini sono in grado di mettere tutto il loro impegno in quello che fanno. Per questo è utile coinvolgerli nella scelta dei sentieri da seguire e nella lettura della segnaletica.

 

Equipaggiarli in modo corretto

I bambini devono essere equipaggiati con la stessa attenzione che i genitori usano per loro stessi. Quindi anche per i più piccoli scarpe da trekking, zaino, borraccia dell’acqua e magari un binocolo a misura di bambino per diventare piccoli esploratori.

 

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