Single Track nella terra dei Medici

Difficile scegliere un aggettivo per definire che cos’è il Mugello. Questa conca situata a Nord di Firenze plasmata dallo scorrere del fiume Sieve (affluente dell’Arno) racchiude tanti aspetti dove natura e storia si fondono.  Queste lussureggianti colline dove a fianco dei terreni coltivati soggiacciono anfratti di natura primordiale, sono le terre da cui proviene una delle più importanti signorie della storia toscana: i Medici. Furono loro assieme alla famiglia dei Lorenesi che, in epoca tardomedioevale. conferirono a questa terra un’ impronta di splendore architettonico ed artistico che ancora oggi suscita ammirazione da tutto il mondo. In epoche più recenti si parla invece della “Linea Gotica”: ovvero il fronte su cui i tedeschi opposero una lunga e strenua resistenza contro l’avanzata angloamericana iniziata dopo la resa italiana del ’43. I ferocissimi combattimenti nella zona del Mugello avvennero nell’ autunno del ’44, l’eredità di questi avvenimenti è ravvisabile grazie ad un lavoro di conservazione delle strade, postazioni e bunker costruite dai tedeschi a scopo difensivo (e che fanno parte integrante del percorso).

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L’itinerario parte da Grezzano, non lontano dal bel borgo di Scarperia (che merita una visita), e si svolge su due anelli: il primo è caratterizzato da una scalata curvilinea che risale la valle della Frassineta lungo il corso di un fiabesco ruscello. Dopo un breve tratto da fare a spinta si arriva al Poggio dei Prati Piani dove effettuare una piacevole sosta prima di lanciarsi nella vorticosa discesa contrassegnata dal 36a caratterizzato da inebrianti passaggi in sequenza su roccia che esaltano le capacità di guida.

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Il percorso termina tra le vie di Grezzano da cui si riparte alla volta della strada provinciale che conduce al Passo del Giogo: l’ultimo tratto ripercorre i sentieri della Linea Gotica, e dei cui fatti possiamo approfondire grazie ai numerosi pannelli didattici. Superato il piazzale delle corriere, con a destra un luogo di ristorazione che ha trasformato il vecchio edificio postale, ci si dirige verso il sentiero 40: il primo tratto è favolosamente immerso nella natura più incontaminata ed è la continuazione della linea fortificata attraversata in precedenza. La seconda metà offre invece interessanti scorci panoramici sulla grande diga del Bilancino.

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