Controllate che gli artigli delle ruote siano affilati e che l’ impianto frenante non abbia nemmeno una bolla. Prima di affrontare la discesa che dal Santuario di Montallegro scende a picco sul Mar Ligure passando per la strade strette di Rapallo è bene avere già messo in curriculum qualche altra discesa temeraria.
La Liguria si sa, non è terra per chi ama mezze misure: o le piatte ciclabili costiere o il verticale delle prove speciali del circuito Superenduro. Questo naturalmente non significa che bisogna essere professionisti tesserati per affrontare questo sentiero, anzi il grande successo che stanno avendo le discipline agonistiche giova per ricaduta anche sul grande pubblico che ne può gratuitamente usufruire (e qui dobbiamo doverosamente ringraziare i ragazzi della Deep Bike di Rapallo).
Si parte dall’ affollata cittadina ligure, divenuta sinonimo di urbanizzazione selvaggia ed incontrollata, seguendo la strada che serpeggia sul fianco nord occidentale del Monte Rosa che domina la costa con i suoi 660mt. La salita assume i caratteri del viaggio spirituale pensando che la destinazione è il meraviglioso Santuario di Montallegro: un edificio costruito nel XVI sec. ma che deve tutto alla sua sbalorditiva facciata marmorea ultimata nel 1896 ad opera dell’ architetto milanese Luigi Rovelli.
Lasciando l’edificio sulla destra si sale ancora per poco su un’antica mulattiera lastricata da cui si dirama il single track della discesa. Non resta che dare fuoco alle polveri per lanciarsi in un vortice dove si concentra tutto quello che un tracciato da enduro può offrire: curve paraboliche, rampe, passaggi su placche rocciose e adrenalina a profusione.
L’ultimo km è decisamente più scorrevole, ma in compenso si è avvolti da angoli di maggior bellezza naturale ed altrettanto gradevole è il passaggio in una vecchia borgata con tanto di mulino. Ultimo tratto in asfalto sfrecciando ai fianco dei colossali piloni autostradale e di nuovo in centro per una meritata focaccia. Da valutare la possibilità di ripetere la discesa più volte grazie alla funivia.
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