Ci sono tanti modi per incarnare la passione per le ruote grasse, Pier Paolo Marani (Pippo per il suo esercito di amici) è uno quei sempre più rari appassionati eclettici che li ha vissuti tutti. E’ un tracciatore di percorsi DownHill di fama internazionale, sue sono le spericolate linee che fanno danzare i migliori piloti del mondo in Val di Sole.
Il suo segreto è quello di entrare in empatia con la terra: come un artista percepisce le linee e le forme della natura rimodellandole e perfezionandole.
E’ stato uno dei pionieri delle discipline più evolute della MTB (FreeRide, Enduro, DH) e tra i primi a praticarlo a livello agonistico.
Ma il suo profilo non si esaurisce in questo curriculum professionale di alto livello. L’ amore di Pippo per le due ruote nasce e si ispira alla sua esperienza di pedalatore solitario del suo amato Appennino Modenese, tanto da essere soprannominato il “randagio”.
E’ un personaggio istrionico ed apprezzato per la sua capacità di aggregare gli appassionati attorno ad un trail ed a una buona tavola carica di leccornie.
In questa intervista ci racconta come sono nate alcune delle sue iniziative più di successo come il Funky Day che si svolge anche quest’anno sull’ Appennino Modenese (a Montecreto) il 19 giugno, ed il Trail of The Pioneer una gran fondo dedicata al minatore Felice Pedroni, originario di Fanano, e fondatore di Fairbanks la seconda città dell’ Alaska.
Com’è nata l’idea di un evento come il Funky Day e quali sono i suoi valori?
Il Funky Day nasce a fine anni ’80 da un idea della rivista “Tuttomountainbike ” diventata ora ” 365″. Lo scopo era radunare più persone che condividessero la stessa passione per la MTB. Nel 2008 proprio a Montecreto dopo 10 anni di succesi termino questa avventura perché c’era un momento di stallo x la MTB ed aveva perso l’ interesse maturato nei primi anni. Recentemente le cose sono cambiate e come tutte le mode si ritorna sempre alle origini. Ora viviamo in un mondo di condivisione e il Funky Day ha questa forza di unire le persone di tutti i ceti sociali, pertanto mi sono detto: è ora di fare rinascere il Funky raduno ma con eventi dove tutti possono partecipare per il solo piacere di divertirsi. Lo filosofia rimane la stessa: No Race ma tanto divertimento e buon cibo!
Parlaci del Pioneer Trail, cosa significa unire la storia locale con la mtb, e quali soddisfazioni ti ha dato organizzare questo evento?
Il ” Trail Of Pioneers ” nasce dalla mia voglia di fare conoscere i Trail dell’ Appennino più selvaggio sconosciuti ai più.Trail dove negli anni ’80 si provavano le prime mtb arrivate dall America da qui il nome Pioneers .Nasce anche per fare vivere una giornata “estrema” a coloro che non hanno la possibilità di partecipare alle gran fondo più titolate L’Appennino è molto più pedalabile delle Dolomiti e tutti possono percorrere i crinali godendo di ottimi panorami e scoprendo antichi borghi visitabili solo a con mezzi lenti. Ho unito la storia di Felice Pedroni vero Pioniere di Fanano cercatore d’ oro che fondò Fairbanks, la seconda più grande città dell’ Alaska, per fare conoscere la vita montanara di fine ottocento caratterizzata da una forte spinta migratoria.
Sei uno specialista del TrailBuilding e molti ti considerano un artista in questo campo: che cosa ti ispira di più nel creare tracciati?
L ‘arrivo del Trail è posto a Trignano paese natale di “Pedro” dove si potranno gustare tutte le specialità montanare condite dall’ essenza pura della mtb – salita – bici in spalla – discesa .La prima edizione ebbe 30 partecipanti la terza nel 2015 ne ebbe 150: il numero giusto per gustarsi il Trail of Pionners .
Sul terreno naturale mi esprimo al meglio: offre molto di più che costruire passerelle, sono molto istintivo e quando entro in un bosco guardo come è conformato il terreno e cerco le linee che più identificano la location.Non mi ispirò a nulla e a nessuno cerco solo di trasmettere quello che a me piace visto che ancora pedalo e penso di avere le stesse senzazioni di chi pratica mtb che può essere discesa o Enduro. Come prima cosa metto fettuccie ovunque per avere più riferimenti di linee. Nela seconda fase creo una linea che non è quella definitiva. Provo con la Bike se quella linea che ho pensato e fattibile inizia la terza fase in cui do forma al track .Quarta fase inizia la pulizia del track per eliminare quanto è più possibile ostacoli che possono diventare pericolosi per i Biker .Questo per la Down Hill mentre per l’ Enduro Trail e più semplice seguire il “naturale”. Qua non devo creare niente perché vado alla ricerca di vecchi sentieri e mi limito a pulirli con molta attenzione per lasciarli selvaggi solo spostando alberi caduti rami portati dal vento e basta. Per il vero piacere di guidare in posti che non conosci come dico creatività e fantasia per uscire dal bosco.
Cosa ti piace di più del mondo delle ruote grasse: l’escursionismo o l’agonismo?
Ho fatto Agonismo e sarò sempre un agonista anche se non pratico più Ma amo l’ escursionismo in solitario .Mi piace anche una bella pedalata di gruppo dove si mangia e beve… Yeeaah !!!