La “Guerra Bianca”, così è stata definita la Grande Guerra quando si è svolta nel teatro delle vette alpine occidentali sul confine tra Lombardia ed il Trentino. Anche per i nostri parametri di escursionismo moderno questi sentieri sono di difficile accesso, da affrontare con preparazione e con un bagaglio di esperienza sulle spalle. Ma non sono impossibili, nemmeno per la MTB come nell’ itinerario qui proposto.
L’attuale confine tra le due regioni era, cento anni fa, la linea di un fronte dalle caratteristiche del tutto inconsuete per il primo conflitto mondiale: cime elevatissime come colonne che sorreggono la volta celeste, terreni rocciosi ed estremamente impervi, pareti verticali da scalare, conquistare e mantenere. Ma soprattutto c’era un elemento che sovrastava le forze di entrambi gli schieramenti: la neve. Le condizioni atmosferiche estreme furono causa di morte ancor più dei proiettili e delle bombe, ed i combattimenti che si svolsero sembravano più duelli tra esperti alpinisti che vere e proprie battaglie.
Si parte dal passo del Tonale ad una quota che già sfiora i 2.000 mt. Si incontra il monumento ai caduti, realizzato secondo gli stili architettonici degli anni ’30; ospita le spoglie di 847 caduti italiani.
La salita è decisamente impervia, solo i migliori “grimpeur” riusciranno a farla tutta pedalata. In compenso il panorama è qualcosa di eccelso: spazia sulla catena dell’ Adamello guardando verso meridione, e a nord sulle creste dell’ Ortles Cevedale. Ancora oggi i segni della violenza del conflitto emergono come cicatrici non del tutto rimarginate: il terreno è costellato da una moltitudine di crateri scavati dallo scoppio delle bombe di 100 anni fa. Salendo si incontrano numerosi edifici murari ed una barriera costruita a secco utilizzata come opera difensiva. Al Rifugio Bleis, che sfiora i 2.500 mt, si può dire che il grosso delle fatiche è ormai alle spalle. Da qui inizia la parte più suggestiva dell’itinerario: un museo di storia all’ aperto con panorami mozzafiato sulla Val Camonica. La discesa, mai troppo tecnica, è un susseguirsi di tornanti che terminano a ridosso della città di Ponte di Legno. Si risale al passo del Tonale recuperando il dislivello su comodo asfalto.
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