56 anni all’anagrafe ma la voglia e la curiosità di un ragazzino, Maurizio Deflorian per gli addetti e appassionati nonnocarb. Si definisce un “esploratore”, andando spesso alla ricerca di sentieri poco frequentati. Architetto e guida di mountain bike dal 2011, quest’ultima passione ha preso il sopravvento diventando praticamente il suo impiego principale. La sua filosofia è assaporare il vero piacere della bicicletta, raggiungendo una meta lottando contro se stessi e godere per avercela fatta.
Maurizio è da qui che nasce l’evento South Tyrol Trail?
Nasce dal piacere di vivere la bicicletta in libertà, come un’avventura. Il South Tyrol Trail non è una gara, è una avventura sulle ruote, un viaggio, in autosufficienza, tra le più belle montagne del mondo, per 480 km e 12000 metri di dislivello, oppure con due percorsi più brevi. Può essere fatta in autonomia, seguendo la traccia gps, in qualsiasi momento, oppure può essere fatta in gruppo il 16 luglio 2016. La formula è molto semplice: ci si iscrive, si riceve una traccia da caricare sul GPS, si monta in sella e si segue la traccia fino alla fine! Ogni partecipante è libero di seguire l’andatura che preferisce e di fermarsi dove e quando vuole per mangiare e dormire. C’è chi preferisce fermarsi pochissimo e pedalare anche tutta la notte e chi sceglie di divertirsi con gli amici godendosi i panorami, pranzando nei locali tipici e dormendo in comode pensioni, chi parte solo con una giacca antivento e dorme qualche ora su una panchina e chi parte con la bici completamente equipaggiata, dormendo in tenda. Non c’è un tempo limite e la sfida non è contro gli altri, ma solamente contro se stessi! Forse farete fatica, suderete, dormirete poco, mangerete male. Forse sognerete l’arrivo come una chimera. Ma qualunque difficoltà queste giornate porteranno con se, quando vedrete l’arrivo, capirete che il vero traguardo non è quello che avete davanti, ma tutto quello che avete visto e passato in quei giorni. E allora, forse, girerete la bici e ripartirete dalla parte opposta. Perché quello è il vostro vero traguardo, il senso della vostra vita, pedalare, capire, vivere. La vita non è una gara, non dovete vincere sempre, non è necessario. E se qualcuno ve lo fa credere, lasciate che competa senza di voi. Voi rilassatevi e godetevi lo splendido paesaggio.
L’hai disegnato pensando di offrire quali panorami a chi percorrerà questi trail?
I percorsi attraversano tutto l’Alto Adige da ovest ad est, dalla val Venosta alla val Pusteria. I panorami sono favolosi e spaziano dai ghiacciai dell’Ortles a tutte le Dolomiti, inoltre si passa per tutti i centri storici delle principali città della provincia. E poi i laghi più belli Resia, San Valentino, Caldaro e Monticolo, gli altopiani del Renon, altopiano di Rodengo e di Prato Piazza, le vallate verdissime Val Venosta, val d’Adige, Valle isarco, val Pusteria. Uno spettacolo unico.
Una bella idea di vacanza attiva, immersa nel verde e dal belvedere, ci sono tutte le caratteristiche per fare una bella vacanza in famiglia.
Quest’anno hai aggiunto due tracce ricordiamo, rendendo così accessibile l’evento a tutte le tipologie di bici. Vuoi indicarci le tipologie di bici indicate per i diversi percorsi (extreme, gravel e road)?
Percorso Extreme: è un percorso che si può affrontare con varie tipologie di biciclette, l’importante è che sia una mountain bike, visto che il percorso presenta parti sconnesse, che sia comoda, visto le tante ore che dovrete passare in sella, possibilmente anche abbastanza leggera, visto che avrete già il peso dello zaino o di attrezzatura da bikepacking e che sia equipaggiata con gomme ben tassellate e robuste, meglio se tubeless per evitare il più possibile le forature. Le bici più adatte sono le front da 29”, le full da marathon o da trail fino a 130 di escursione, ma anche le 27.5” plus, le 29” plus e le fat bike, queste ultime ottime per essere caricate in assetto da bikepacking per essere completamente autosufficienti.
Percorso Gravel: Si può affrontare con le tipiche biciclette da gravel, come ad esempio la Salsa Warbird o la Niner Rlt9, oppure con bici da viaggio, come la classica Salsa Fargo, ma anche con fat bike leggere e gommate scorrevoli, oppure con le 29” plus e ancora con mountain bike tipo 29” front con gomme scorrevoli.
Percorso Road: Si può percorrere anche questo con varie tipologie di biciclette. Chi punta alla velocità e al tempo userà naturalmente una bici da corsa, ma anche qui si può usare una comoda bici gravel. Chi se la vuole prendere con calma, può usare una city bike o una mountain bike con gomme scorrevoli. Inoltre il percorso è aperto alle e-bike sia da strada che in versione mountain bike.
Cosa differenzia il South Tyrol Trail da dalle cicloturistiche?
Due cose principalmente, il fatto di essere in autosufficienza. Il che vuol dire che non ci sono ristori programmati lungo il percorso, ma ognuno deve provvedere per se stesso per quanto riguarda cibo e acqua e il fatto di essere una avventura di più giorni. Perciò ognuno dovrà pensare a dove e come dormire, se poche ore per notte su una panchina di fortuna. Oppure volendo in sacco a pelo e tenda, o in una più confortevole camera di albergo.
Ultima domanda di rito, hai in mente nuovi eventi? Durante l’anno ne sono previsti altri?
Si, durante l’anno organizzo i “Fat adventure days”. Dei raduni in fat bike sulla neve d’inverno e sui sentieri d’estate, con possibilità di noleggio fat bikes, con anche delle uscite in notturna e degli esperti che spiegano i vari aspetti legati alle fat bikes. Si è appena svolto con molto successo quello di Merano 2000, il prossimo si terrà a Dobbiaco il 13-14 febbraio.
A fine febbraio poi, si svolgerà la seconda edizione del “Snow fat bike adventure”. La prima avventura in fat bike in autosufficienza sulla neve, sull’altopiano di Avelengo.
A metà marzo organizzo ormai da 7 anni un raduno “freeride” sui sentieri in val Venosta. A metà giugno invece la quinta edizione del raduno “all mountain” sempre intorno a Merano.
In più, durante tutto l’anno accompagno, come guida di mountain bike, chiunque voglia scoprire l’Alto Adige in bicicletta. Dalle piste ciclabili agli impervi sentieri di alta montagna.
E che dire…
Il nonno nazionale è l’unico che ha colto la vera essenza della MTB.