Nicola Larini E-Bike

Nicola Larini: dalla Formula 1 alle E-Bike

Per gli appassionati di Formula 1 degli anni 90 il nome di Nicola Larini non suona certo nuovo: è ancora oggi l’ultimo pilota italiano ad essere salito sul podio con la Ferrari.

Un epico secondo posto nel Gran Premio di San Marino del 1994. Oltre ad aver sfrecciato per quasi 10 anni sulle piste più veloci del mondo dall’ 87 al 97 con le monoscocche della F1 ha anche portato a casa vari titoli nei campionati di superturismo italiani ed internazionali.

Abbandonato il mondo dell’agonismo ha trovato una seconda giovinezza nel mondo delle E-Bike aprendo un negozio (Green Planet Bike) tra i primi e più specializzati in Italia: non più roboanti bolidi ma la dolce mobilità della bici elettrica. Una svolta radicale dove ha fatto tesoro della sua esperienza nel mondo della meccanica,  e dei valori di professionalità e dedizione imparati sul campo negli anni.

In questa intervista ci racconta come è avvenuta la sua trasformazione.

Come è avvenuto il trapasso dalle 4 alle 2 ruote ?

La mia famiglia dagli anni 40 gravita nel mondo delle automobili. Scuole Guida prima, concessionarie di auto poi e ovviamente anche io sono rimasto coinvolto a prescindere dei mio trascorso agonistico.

Perciò, avendo comunque dovuto gestire dei mandati di case automobilistiche nel contempo che giravo il mondo per le competizioni automobilistiche, alla fine del 2010, alleggerito dagli impegni mondiali, cominciai ad interessarmi del settore ebike.
Premetto che io mi sono sempre allenato con le MTB dalla fine degli anni 80 in poi, quindi ero un semplice appassionato.
Tornando al 2011: in quel periodo non c’era molto di intrigante, fatto salvo due/tre aziende che si stavano avvicinando a quello che desideravo.

Avevo la proprietà’ di un fondo commerciale in una zona turistica della la mia citta’, Lido di Camaiore e decisi di utilizzare quei locali per partire in questo settore.
Non per caso la ragione sociale del mio negozio divenne: Green Planet. Lo slogan era: mobilita’ sostenibile.

Mi affascinava la tecnologia delle nuove Drive Unit. In particolare la prima di Bosch, ai quali bisogna dar atto che sono stati i veri pionieri del motore elettrico centrale ad alte prestazioni per MTB.
Derivava dal sistema di servosterzo della Golf con componenti delle lavatrici, elettronica dei pretenzionatori delle cinture di sicurezza, ed altro ancora.

Individuai quindi il marchio Haibike, che ricordo ancora benissimo, ad Eurobike 2011 erano praticamente gli unici a proporre le MTB anche biammortizzate con quella tipologia di motore.

Da quel momento in poi c’è stata una rivoluzione che ha coinvolto un gran numero di aziende produttrici di biciclette, incluse quelle che facevano solo modelli da corsa.

Nel frattempo ho ricevuto la nomina di Bosch ebike Expert, siamo in pochi in Italia, un riconoscimento da parte di Bosch per i risultati conseguiti dal mio servizio assistenza per il postvendita, per la competenza, l’ efficacia e la rapidità’ di risolvere i casi di garanzie ed individuare guasti.
(io personalmente ho fatto tutti i corsi, Bosch, Yamaha, Brose, Shimano ed ora mi attende l’ultimo arrivato, Fazua, a marzo e spero presto di fare Polini).

Cosa apprezzi maggiormente delle E-Bike?

Delle ebike apprezzo tutto, in primis di permettere a persone che hanno trascorso una vita in sella di continuare, sia in strada che fuoristrada ad andare in bici perchè il medico gli ha consigliato di non superare certe soglie di frequenza cardiaca, oppure di garantire ai poco allenati a causa del lavoro di uscire con amici forti per fare giri impegnativi, infine , il mio slogan dice tutto, : con l’ebike fai quello che non faresti oppure vai dove non andresti.

Di cosa è fatta la tua attività?

La mia attività’ consiste principalmente nella vendita di ebike, ho anche qualche bici normale, ovviamente, ma oramai sono un riferimento per quella tipologia nella mia zona e non, vendo in tutta italia ed all’estero, vanto di essere stato tra i primi a livello locale e nazionale.

Ho scremato, dopo anni di selezioni, penso di trattare il meglio del settore, sia per marchio che per impianto,. Sono dealer di 12 Marchi, Haibike, Fanti Motor, Cube, Focus, Bianchi, Bergamont, Rocky Mountain, Bad Bike, Gocycle, Kawasaki, Merida e Pininfarina. Da loro compro al 90% bici assistite, il rimanente 10% in bici da citta’ Trekking e Corsa.

L’azienda che collabora con me è stata scelta per l’efficacia nel servizio postvendita, ho avuto tanti altri marchi che sono stati eliminati dopo il primo flop, senza alcuna remora.
Io esigo da loro un servizio eccellente, celerità’ nelle risposte, non solo per le mail, ma per i fatti.

L’obbiettivo mio è che un cliente non deve mai restare a piedi piu’ di 2 giorni, ed è per questo che faccio la differenza.
Ho sempre nel limite del possibile tutti i ricambi in casa per tutti marchi che rappresento. Se non l’ho a disposizione non mi faccio scrupoli a cannibalizzare le eBike dedicate ai Test del negozio pur di rimettere in sella un cliente in poco tempo. Dico poco tempo, non nel mese, come fanno in tanti che si sono avventurati solo per business e non per passione in un settore tecnico come quello delle E-Bike.

I miei progetti sono di poter avere a disposizione presto un immobile di 1000 mq.

Dove ora abbiamo la concessionaria di auto, li ho in mente di fare grandi cose. Un sogno nel cassetto dedicato al settore eBike che spero di mettere in pratica presto.

Raccontaci un episodio curioso che ti è capitato

Uno recente: per la mia attività, che è in crescita esponenziale di anno in anno.

Non ho mai usato ( forse sbagliando) a vantaggio il mio nome per ciò che ho fatto nella carriera automobilistica di pilota. In particolare quelli di F1, diciamo che non  l’ho sfruttato per trarne dei benefici. A novembre, visitando la fiera Eicma a Milano mi sono imbattuto nello stand Fantic Motors e sono rimasto folgorato dalla nuova Integra XF1 con Brose.
Una volta tornato a casa scrivo una mail alla direzione della azienda Fantic Motors per chiedere la visita di un loro rappresentante, desideravo trattare quel marchio.
Passa uno, due ,tre giorni, una settimana e nel frattempo scrivo altre mail, niente.
Decido l’ultima mossa, esco allo scoperto, vado su Wikipedia, copio l’indirizzo della mia pagina di sportivo e la incollo nell’ultima speranzosa mail che invio a Fantic.
ET VOILA’ , dopo neanche 10 minuti dall’invio mi squilla il telefono; era lui, il rappresentante che cercavo da giorni.

Da li in poi è nata una grande collaborazione.

 

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