Per un monte dove un sole pugnace arroventa la terra per quasi tutto l’anno, non ci potrebbe essere altro nome. L’esposizione rivolta in pieno mezzogiorno e le elevate cime che filtrano le nubi provenienti sia da nord che da sud, rendono questo angolo di Val Venosta decisamente anomalo per il territorio alpino.
Un itinerario tanto straordinario sotto il profilo panoramico quanto avvincente nelle sue discese molto tecniche e divertenti. Si parte da Rabland/Rablà con una pedalata di riscaldamento sulla frequentatissima ciclabile della Val Venosta. La salita inizia subito dopo aver attraversato il sobborgo di Naturno con il bel Duomo ed il Castello in bella vista ai lati del percorso. In questa traccia si seguono le vie più panoramiche ed anche esposte, nonché frequentate dagli escursionisti a piedi: in alternativa si potrebbe salire dalla strada asfaltata che passa a fianco del Castello.
La visuale si apre su uno scenario dominato dalle immense vette che chiudono la vallata sul versante opposto, e da distese di meleti che si protendono a perdita d’occhio nella Val d’Adige. Una breve digressione in un punto panoramico permette di apprezzare il bel Castello di Juval, oggi ristrutturato ed abitato da Reinhold Messner.
La mano dell’ uomo ha dovuto molto lavorare per superare le difficoltà imposte da una morfologia impervia ed arida: una nuova funivia scorre accanto ai resti arrugginiti di teleferiche da tempo dismesse, ed una enorme condotta idraulica scorre longitudinale alla parete scendendo come un gigantesco verme bruno.
A ¾ della salita si raggiunge l’apice della delizia panoramica: una piattaforma in ferro sporge prepotente come una gigantesca mascella proiettata sulla valle (si raggiunge con un breve ma ripidissimo tratto in salita sterrato).
L’arrivo a Malga Lint è un’altra piacevolissima occasione per riconciliarsi con la natura tramite i succulenti prodotti tipici, di cui è meglio approfittare in vista della salita da ultimare e della stremante discesa.
Dopo aver superato un curioso ponte tibetano inizia la vorticosa discesa sul sentiero CAI n° 6: un tracciato decisamente impegnativo con passaggi su roccia fissa da fare con prudenza. Il sentiero continuerebbe fino a Naturno ma sarebbe un peccato non fare anche il CAI 26, breve ma decisamente intenso.
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