Monte Sole sull’ Appennino Bolognese dove c’è l’intera collina consacrata alle vittime di una delle più efferate stragi di civili avvenute durante l’ultima guerra: basterebbe questo per rendersi conto di quanto sia tragica la portata degli avvenimenti che hanno insanguinato questo territorio nel settembre del ’44, a pochi mesi dalla fine della guerra.
Il Parco di Monte Sole offre oggi splendidi scenari bucolici associati a singolari formazioni rocciose che ne fanno un ambiente di forti contrasti dove l’unica guerra ancora in atto è quella tra le selvagge forze della natura e l’uomo. Ed è proprio in quest’ atmosfera di pace e serenità che affiora ancor più netto il contrasto con l’eredità del passato che emerge inequivocabile davanti al visitatore in tutta la sua fredda brutalità. I resti degli edifici sventrati dalle bombe, i fori di proiettile ancora riconoscibili sulle pareti e sulle croci del cimitero, sono muti testimoni che raccontano la storia meglio di un libro.
L’itinerario proposto ripercorre i luoghi in cui sono avvenuti i fatti di quel tragico settembre del ’44 (i numerosi pannelli storico-didattici vi aiuteranno a comprenderne il significato): si parte da Vado, piccolo comune da cui ebbe formazione la Brigata Partigiana Stella Rossa, la stessa che i tedeschi cercarono di annientare (con successo) nel corso delle rappresaglie. La zona di Casaglia/Monte Sole è la parte più intensa dal punto di vista storico. La traccia si sviluppa a 8 abbracciando i due fianchi della collina: a Ovest si scende verso il Reno attraversando un ombroso sentiero detto “del Postino”. Scendendo invece dal cimitero di Casaglia si percorre un bellissimo sentiero nel bosco decisamente flow.
Sul piano escursionistico il livello non è dei più impegnativi sul piano tecnico (anche se vi sono diversi punti che richiedono buone abilità) mentre sul piano fisico richiede una buona preperazione.
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