Per chi vuole sperimentare il vasto, e forse sottovalutato, panorama delle montagne friulane, il Monte Matajur è indubbiamente una delle prime mete da programmare. A renderlo particolarmente affascinante è la sua posizione panoramica: incuneato nell’ultimo lembo orientale del Friuli ad un passo dal confine sloveno, permette alla vista dell’osservatore di dominare la valle del Natisone e di aleggiare sulle Prealpi Giulie e sulle principali catene montuose del confinante.
Anche la storia è passata da queste montagne: impetuosa, fulminea e devastante, un po’ come quel giovane Rommel che su queste nude ed impervie montagne detta una prima prova delle sue straordinarie abilità tattiche. Sono queste le montagne su cui è stata scritta la pagina più tragica della Grande Guerra: la disfatta di Caporetto nell’autunno del ’17.
A distanza di un secolo l’inferno si è trasformato in un paradiso per appassionati di montagna. L’itinerario qui proposto è, a detta dei bikers locali, uno tra quelli che meglio unisce la bellezza naturalistica con la tecnica dell’andare in MTB.
La salita è piuttosto impegnativa: da una normale salita su tornanti in asfalto si passa ad un ultimo tratto su sentiero in portage: l’obiettivo è la bella chiesetta degli Alpini, situata sulla cima.
Da qui inizia una bella discesa che entra nel vivo all’inizio del bosco, una volta superato il tratto prativo alto.
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