Monte Cavalletto, le prealpi vicentine della Grande Guerra

Ogni metro di questo percorso scorre su strade e luoghi plasmati dalla Grande Guerra. I nomi delle località non sono tra quelli che si trovano sui libri di storia, ma Monte Cavalletto, Monte Foraoro e Monte Cucco, tre tra le tante cime delle creste piramidali delle prealpi vicentine, hanno tanto da offrire al visitatore curioso.

Si parte da Caltrano a breve distanza dalla ultima uscita dell’ Autostrada Piovene Rocchetta. Da qui si diramano decine di zigzaganti strade e mulattiere che si inerpicano verso l’ Altipiano di Asiago con interminabili serie di tornanti.

Caltrano

Nei primi km si alterna un tratto in salita ad una breve discesa fino all’ abitato di Calvene. Si prosegue su asfalto superando sparute borgate che si affacciano sulla strada comunale (ex militare). Si incontra una fontana costruita dai granatieri ed una teleferica utilizzata per il trasporto delle munizioni e dei viveri. Nella memoria popolare di queste contrade è ancora presente il tragico ricordo dell’ evacuazione: con l’inizio delle ostilità tutti i civili del posto furono costretti ad un doloroso trasferimento in località lontane. In compenso la zona non fu mai direttamente coinvolta negli scontri a fuoco ma rimase una seconda linea difensiva tattica e di osservazione.

La salita è lunga ma regolare e non stancante, mentre l’orizzonte sulla Pianura Padana spazia sempre più lontano fino agli appennini. Arrivati al Monte Cavalletto si scopre, grazie ad una tabella didattica, il luogo dove sorgeva l’ospedale militare inglese, e poco più sopra il Cimitero Militare Britannico dove riposano oltre cento salme di soldati del Regno Unito.

 

sentiero con galleria

Da Monte Cavalletto si prosegue sul crinale che collega questa cima con quella del Monte Foraoro dove si dovranno affrontare alcuni tratti con bici in spalla per andare a visitare le trincee italiane di sommità ed i resti di un paio di cisterne.

Non siamo ancora del tutto entrati in un vero clima di MTB anche se i panorami e l’ambientazione sono molto suggestivi. Gli amanti del divertimento a ruote grasse devono pazientare fino al superamento di Malga Sunio: da qui inizia il sentiero militare che riporta al paese di partenza. La prima parte è piuttosto brusca con tornanti angusti e pietrosi non sempre fattibili in sella, molto più elettrizzante la seconda parte con curve in terra battuta e maggiore guidabilità.

Tornanti su mulattiera in pietra

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