Luisa Risino - Selfie

Mamma runner può essere un passatore?

Luisa Risino, mamma runner, nata a Noto (provincia di Siracusa) dove ancora oggi vive e coltiva le sue passioni, insieme ai suoi impegni quotidiani.
L’abbiamo conosciuta nel gruppo di facebook runner allo sbaraglio (RAS), dove quotidianamente anima la pagina con messaggi positivi e di chi prima di tutto corre con il cuore ancor prima che con le gambe.
Ci ha entusiasmati l’obiettivo che mamma runner si è preposta per il 2016, ovvero affrontare una delle gara più estreme per un runner quale è la 100 km del passatore.
Grazie al suo allenatore e alla sua famiglia che la sorreggono, questo sogno potrà diventare realtà a maggio.

Ciao Luisa, quando è nata la tua passione per la corsa?
Come in tutte le cose che accadono nella vita quasi per caso é nata questa mia passione. La mia vita cercava nuove emozioni perché mi stavo spegnendo e per me questo era inaccettabile. Fino a quando ho visto per la prima volta quell’anello rosso, che mi ha folgorata é abbagliata come quando s’incontra un grande amore.

Correre per te vuol dire?
Correre significa sentirmi libera e respirare a pieni polmoni  quel vento  che mi accompagna,  carico d’energia e mi spinge con forza ad affrontare tutto e tutti.

Dove trovi la forza per correre tutti i giorni, nonostante tutti gli impegni?
La forza cara Serena mi viene guardando mia figlia Katia, è lei il mio vento in faccia durante le corse, perchè quel camice bianco ha rubato quella vita che per Katia doveva essere infanzia di conquiste, adolescenza i suoi primi amori  e di passi lunghi.  La sua vita ora è come stare su una giostra che gira gira senza fermarsi e ti rende felice come una bimba.
Oltre mia figlia il coraggio per intraprendere questa mia avventura è del mio coach Antonio Lattarulo che mi sprona e segue costantemente.

Perchè hai scelto la 100 km del passatore?

Il Passatore é una sfida dura e fa paura a tanti podisti e a me lo stesso.

Il mio cuore mi ha resa guerriera  e affronto gli allenamenti con un sorriso che mi aiuta sempre,  per quei 100 km dovrò sorridere e scendere in campo per combattere fino all’estremo delle mie forze e dare a mia figlia la gloria della conquista.

Cosa consiglieresti a chi si vuole avvicinare a questa impresa?

E’ più difficile pensare di fare quei  100 km che farli.

A mio avviso,  nella vita nn bisogna mai arrendersi e mai nessuno può dirti quello che é giusto o sbagliato, si fa senza se e senza ma e comunque vada a finire é stata sempre una bella vittoria personale.

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Immaginiamo i tuoi allenamenti serrati, ti facciamo un grande in bocca al lupo.  Seguiremo la tua impresa che comunque andrà sarà un successo!

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