Londra in bicicletta

Londra, la capitale inglese non è una città a misura di pedale.

Oltre un milione di bici e solo il 2% degli spostamenti con questo mezzo. Numeri veramente esigui, soprattutto se si pensa che Londra conta più di sette milioni di abitanti. La triste motivazione è la scarsità di piste ciclabili ma soprattutto la pericolosità delle strade.

Eppure muoversi in bicicletta comporta numerosi vantaggi: è ecologico, economico, salutare nonché veloce, soprattutto durante le ore di punta. Purtroppo, in una città come Londra, è anche pericoloso ed proprio questo a scoraggiare la maggior parte delle persone. Andare in bici, a Londra, è da temerari, impavidi muniti di protezioni, segnalatori visivi e caschi.

Ci sono zone nelle quali  è possibile pedalare in tutta sicurezza e tranquillità, in primis i parchi ed i percorsi sul Tamigi, ma nel traffico cittadino i pericoli sono numerosi e solo i bikers più esperti vi si cimentano. Il pericolo maggiore è rappresentato dagli autobus. Secondo il codice della strada inglese l’utilizzo delle corsie riservate agli autobus è consentito anche alle biciclette, ma uno degli incidenti più frequenti è proprio quello che vede i bikers rimanere schiacciati da questi veicoli contro le cancellate che separano i marciapiedi dalla sede stradale. Inoltre nel traffico bisogna mantenere una buona andatura per non essere di intralcio alle automobili. È un dato di fatto che i conducenti inglesi non hanno molta “clemenza” per i pedoni che attraversano con il rosso, tantomeno per un ciclista che si trova sulla loro strada. Come se non bastasse un ulteriore deterrente sono i furti. Ogni anno a Londra spariscono più di 15 mila biciclette, spesso smontate delle loro componenti nonostante i lucchetti.

L’amministrazione comunale ha provato ad incrementare l’uso della bici con il Barclays Cycle Hire, nato nel Luglio del 2010 grazie ad un progetto voluto dall’ex sindaco Ken Livingstone e realizzato dal suo successore Boris Johnson. Si tratta di un piano di noleggio a breve termine che conta oltre 6000 biciclette distribuite in più di 400 docking stations, tutte situate nella zona 1 di Londra (quella più centrale). Montano tutte un avvisatore acustico, cambio a tre velocità, una dinamo per i lampeggianti anteriori e posteriori, un piccolo portapacchi e sella regolabile.

Altra nota positiva da annoverare, fra gli impegni dell’amministrazione londinese, sono le Cicle Superhighways: “superstrade”, riservate alle bici, più larghe e più visibili (contrassegnate da strisce blu) che connettono il centro di Londra alle zone più periferiche.

La strada da percorrere per rendere Londra una città davvero a misura di bicicletta è ancora lunga. Sono necessarie piste ed itinerari ciclabili ma soprattutto sicurezza. C’è ancora molto da fare ma il percorso intrapreso sembra quello giusto.

Fonte immagine: internazionale.it

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