Un libro autobiografico sulla corsa come scelta di vita e sull’esperienza nel praticare lunghe distanze. Nella biblioteca di runner non può mancare “L’arte di Correre” del grande scrittore giapponese Haruki Murakami.
Murakami e la corsa: nascita di un amore
Nel 1981 chiuse il jazz club gestito per sette anni che si chiamava Peter Cat, per dedicarsi esclusivamente alla scrittura. Murakami decise di cambiare in modo radicale le proprie abitudini. Smise di fumare le sue sessanta sigarette al giorno. E considerata la sedentarietà del suo nuovo lavoro, scelse di rompere la pigrizia mettendosi a correre. Da allora, dopo aver dedicato quattro ore del mattino alla scrittura, dedica il pomeriggio a correre almeno 10 Km. A distanza di pochi anni da questa svolta esistenziale, raggiunse la Grecia dove percorse per la prima volta il tragitto classico della maratona. Da allora ha partecipato a 24 maratone, un’ultramaratona e a diverse gare di triathlon.
Libri sulla corsa : L’arte di correre
Scritto tra il 2005 e il 2006, “L’arte di correre”, pubblicato in Italia da Einaudi, rappresenta una riflessione illuminante sulle motivazioni che spingono ancora oggi il 68enne Murakami a correre ogni giorno 10 km con un solo riposo settimanale.
Le sue sono considerazioni sull’attività fisica come vera e propria strategia di sopravvivenza. Possono rafforzare le convinzioni di chi già la pratica e stimolare chi invece vorrebbe, ma è ancora prigioniero della sua pigrizia.
Nel libro, Murakami ragiona sulla corsa quale strumento per eliminare le tossine e instillare la giusta ispirazione nella vita di tutti i giorni. In più regala ai lettori osservazioni illuminanti sulla fatica che comporta correre. Sui momenti di debolezza e di esaltazione. Provate non solo da chi ha partecipato almeno una volta ad una maratona, ma anche da quelli che corrono per stare bene e mettersi alla prova.
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Corsa e scrittura: disciplina, regolarità e isolamento
Murakami racconta il rapporto che la corsa intrattiene con la scrittura. Ovvero la sua capacità di compensare la vita statica dello scrittore. E il fatto di condivide con lo scrivere la disciplina, la regolarità e l’isolamento dagli altri.
La corsa per Murakami non è solo una pratica salutistica. Ma anche una disciplina mentale. Perfetta per rafforzare carattere e determinazione. Secondo lo scrittore sia la corsa che la scrittura richiedono la forza di superare i momenti di difficoltà. L’abilità di portare a termine un percorso anche lungo e la capacità di mantenere a lungo un ritmo costante. Per entrambe le discipline il segreto – spiega Murakami – sta nel mantenere la motivazione e la spinta interiore. Che non dipendono dai risultati ottenuti ma dalla soddisfazione per il lavoro fatto.
Il libro dello scrittore giapponese non è un trattato sulla corsa. Eppure contiene descrizioni approfondite sul correre lunghe distanze e sulle emozioni che si provano. Murakami usa la tecnica raffigurativa e introspettiva tipica della sua opera di romanziere. L’arte della scrittura è messa al servizio dell’arte di correre. Un connubio imperdibile per chi è innamorato della corsa e per chi ad essa vorrebbe avvicinarsi.
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