Tra i numerosi laghetti che costellano il crinale dell’ Alto Appennino Emiliano il Lago Santo situato a pochi km dal paese di Pievepelago, sulle alture modenesi, è uno dei più grandi. Non sarebbe nemmeno troppo azzardato definirlo uno dei più belli: le frastagliate cime rocciose che ne fanno da cornice a 1.500 mt di altitudine e le sue acque adamantine ne fanno una delle mete preferite tra gli appassionati della buona montagna.
Il giro non è molto lungo ma richiede un breve tratto di portage nella parte più alta.
Si parte dal piccolo comune di Pievepelago, nella storica regione del Frignano dove già si sente echeggiare l’accento toscano: un lungo serpentone di asfalto scorre nella valle dello Scoltenna per 10 km fino ad approdare sulle sponde lacustri. La zona è stata in passato un’ importante fonte di materia prima legnosa per la costruzione di remi da imbarcazione: alcuni toponimi come “Tagliole” derivano appunto da questa attività. Un ampio parcheggio preannuncia l’arrivo alla meta: la zona è molto frequentata e ben attrezzata per un veloce ristoro.
Si costeggia rapidamente il lungo lago per inerpicarsi sulle rocce del sentiero “00” della “grande escursione appenninica” (GEA): la digressione a piedi non è lunghissima ma comunque impegnativa. Qualche secolo prima degli odierni escursionisti queste montagne furono valicate da un certo Annibale, animato dall’ ambizione di conquistare la penisola. Noi invece ci accontenteremo di una bellissima discesa su Single Track in un favoloso bosco di faggi e pini. L’ultimo tratto attraversa la bellissima canonica di Monticello con un particolarissimo campanile a torre.
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