Spesso mi sono detto che forse partecipo più a gare all’estero che a quelle italiane.
Ad onor del vero in Italia mi ricordo di aver partecipato ad un raduno notturno che si chiamava Run corri Roma di notte, questa volta il destino, il lavoro, la casualità mi ha portato in Asia Centrale e per essere piu precisi in Kirghizistan, una piccolissima repubblica creatasi subito dopo il crollo dell’impero sovietico. Nazione che conta circa 6 milioni di abitanti in tutti di prevalenza religione mussulmana.
Sapevo che la corsa non era il loro sport principale, qui lo sport nazionale è la boxe, seguito dalla lotta greco romana e il Ulak una specie di polo con il montone, (lo scopo è quello di contendersi l’animale tra due squadre a cavallo).
Ma torniamo alla nostra corsa, non pensavo minimamente che potessero svolgersi questo tipo di gare, anche perché nelle prime uscite non ho visto una dico una persona che correva quindi ne ero sempre più convinto. Improvvisamente in un pomeriggio di festa forse un sabato, entro in un locale e su una parete leggo un manifesto dove si pubblicizzava una gara di running con distanze 3-6-12-21 km .
Non credevo ai miei occhi! Ho preso il numero e ho chimato immediatamente anche se l’ora era un po’ tarda. Mancavano esattamente 2 settimane e le iscrizioni erano ancora aperte, avrei dovuto solo intensificare l’allenamento.
I primi giorni ho fatto un po’ di fatica perchè Bishkek si trova a 900 metri sul livello del mare, ben diverso rispetto a dove ero abituato.
La mattina seguente ho fatto l’iscrizione on line. La mezza maratona si svolgeva in occasione della festa locale del Nawruz (capodanno mussulmano). Fatta l’iscrizione alla gara bisognava recarsi all’ufficio dell’organizzazine e pagare 750 Som (10 dollari circa). Pago e mi dicono di ripassare il venerdì o il sabato prima della gara per ritirare il cosidetto pacco gara.
Mi aspetto di ritirare la solita maglietta perchè all’iscrizione mi avevano chiesto la taglia della maglia, invece, mi han dato il numero, lo zainetto e molti fogli pubblicitari.
Il giorno dopo era il grangiorno e come al solito, ho dormito male e mi sono svegliato molto emozionato, cercato di fare la classica colazione del podista ma come spesso accade mi sono buttato sul classico cappuccino e fette biscottate.
Chiamo il taxi curioso di vedere dove si svolgera la gara sono qui da un paio di settimane e ancora non conosco bene le strade, ma sopratutto sono curioso di vedere quanti partecipanti ci saranno. Pensavo essendoci qui una numerosa come sempre Ambasciata americana e diverse agenzie ho pensato che non mancassero gli espatriati come me. Arrivo e mi ritrovo praticamente all’orto botanico di Bishkek sulla strada Akunbaieva e Almatinskaia (quando si da un indirizzo da queste pari al taxi devi dire anche con quale strada incrocia, perche le strade sono tutte in orizzontale e verticale di conseguenza l’indirizzo da trovare è molto semplice. Emozionato entro e trovo gia li qualcuno arrivato in anticipo come me.
La maggior parte dei partecipanti era vestita molto bene. Ovviamente c’era il gruppetto degli americani, di altri espatriati europei e dei locali dove spiccava un gruppo di signore di una certa età vestite tutte uguali con la maglia I love run Kirghizistan, c’era anche un gruppetto di runners arrivati dalla vicina repubblica del Kazakistan dalla città di Almaty che dista circa 250 km circa.
Quasi tutto pronto per la partenza i partecipanti quasi tutti arrivati, lo speeekers della gara ci raduna tutti sotto il palco per uno stretching di gruppo prima della partenza. E’ arrivato il momento della partenza, partono prima le piccole distanze, fino alla nostra composta per lo piu da stranieri e dai Kazaki evidentemente è un’associazione sportiva ben allenata. Il percorso è pieno di fotografi e ad ogni km non c’è come spesso accade gruppi che suonano della musica, ma solo gente con le pettorine che controlla che tutto si svolga secondo le regole.
Ad ogni giro percorso si ritira a bordo strada un elastico colorato che testimonia il giro completo. Raccolti i miei 21 elastichetti, mi accingo ad arrivare al traguardo, felice per l’aver terminato una mezza maratona fuori dallo standard. Le gare del mattino presto e per di più in altitudine di circa 900 metri hanno avuto su di me un effetto debolezza non sono un albarunner, però alla fine quello che conta è di aver partecipato ed averla finita.
Appena tagliato il traguardo una ragazza con abiti tradizionali locali mi mette al collo una medaglia della gara. Nonostante tutto sono tornato a casa molto soddisfatto soprattutto per aver potuto partecipare ad una gara in mezzo alle montagne dell’Ala Too, in un paese in cui non avrei pensato di poter trovare manifestazioni dedicate alla corsa.