Sono tanti i fattori che rendono pericoloso l’uso della bicicletta, costante o saltuario che sia.
Innanzitutto il traffico stradale, e poi la velocità delle automobili e l’imprudenza degli autisti. Molto spesso chi è in auto pensa di avere maggiori diritti rispetto a chi va in bici. Un atteggiamento arrogante e superficiale che mette in pericolo l’incolumità altrui.
La gravità di un incidente stradale che coinvolge auto e bici è direttamente proporzionale alla velocità con cui la macchina impatta il ciclista. Da ciò ne consegue che il ciclista è in grado di tutelare la propria sicurezza fino a un certo punto, nonostante gli strumenti e gli accessori di sicurezza.
Però il ciclista può aumentare la propria soglia di sicurezza evitando alcuni errori diffusi. Vediamo assieme quali sono.
Incidenti bici: gli errori da non commettere
- Pedalare senza casco. Sebbene non sia obbligatorio è un accessorio fondamentale in caso di cadute e traumi cranici.
Vedi anche Bike casco: tipologie e consigli tecnici per la scelta.
- Non usare le piste ciclabili quando ci sono. Se la strada percorsa è dotata di pista ciclabile, il ciclista deve pedalare solo su quella, perché al contrario automobili e motorini non possono percorrerla.
- Attraversare la strada pedalando sulle strisce pedonali. Il ciclista deve scendere e portare la bici a mano. E deve farlo anche nei parchi pubblici, dove non c’è l’apposito cartello che segnala la possibilità di attraversare l’area pedalando.
- Pedalare parlando al telefonino o con le cuffiette per la musica. In questo modo non si sentono gli altri suoni e non ci si accorge del pericolo.
- Pedalare in gruppo, in doppia o tripla fila. Il gruppo deve procedere in fila indiana. E’ previsto dalla legge. In caso contrario, difronte ad un incidente, il ciclista è responsabile civilmente e penalmente, e se non è assicurato deve risarcire ti tasca sua il danno che ha causato.
- Pedalare dopo aver bevuto in modo eccessivo. Se fermato dai vigili urbani o dalle forze dell’ordine, il ciclista può essere sanzionato con la revisione o il ritiro della patente.
- Svoltare a sinistra pedalando. Nelle strade molto trafficate la polizia stradale consiglia di scendere dalla bici e attraversare sulle strisce pedonali portandola a mano.
- Non rispettare il codice della strada. I ciclisti sono tenuti a farlo proprio come gli automobilisti.
- Non usare le luci di segnalazione se si pedala di notte. In questo modo il ciclista diventa invisibile agli occhi dell’automobilista. Quindi, oltre alle luci, sarebbe opportuno indossare abiti con inserti di tessuto rifrangente.
- Non effettuare la manutenzione della bici. La bicicletta, come ogni altro mezzo che viaggia su strada, ha bisogno di manutenzione attenta e costante.
Vedi anche 4 errori nella manutenzione della bicicletta.
Incidenti bici: consigli pratici per pedalare in sicurezza
Vediamo quali gli sono gli accorgimenti per pedalare con maggiore sicurezza, che spesso si rivelano utili e anche determinanti per salvaguardare l’incolumità del ciclista.
Come pedalare in carreggiata
Procedere mantenendo la destra è per tanti il modo per garantirsi la salvezza. Ma non è esattamente così. Il ciclista dovrebbe lasciare almeno un metro di distanza tra se e il marciapiede o guardrail. Così ha un margine di manovra, sempre a destra, per evitare le automobili che arrivano da dietro in velocità. Perché gli automobilisti hanno la brutta abitudine di occupare tutto lo spazio della carreggiata a loro disposizione. Riducendo questo spazio, saranno costretti al sorpasso in modo più consapevole, attento, e non automatico. Se un ciclista è in carreggiata, l’automobilista è chiamato a rallentare per un sorpasso ragionato, altrimenti è portato a non moderare la velocità.
Pedalare in gruppo
Più si è a pedalare e più si aumenta la sicurezza dei ciclisti. Perché un gruppo è più visibile e induce l’automobilista a rallentare. Quindi, se sul vostro percorso vedete un altro ciclista, unitevi a lui invece di dar vita a stupide e inutili gare. L’unione fa la forza. Per chi usa la bici ogni giorno sarebbe utile darsi appuntamento con altri ciclisti per fare assieme tutto o una parte del tragitto casa-lavoro. Oltre alla maggior sicurezza, è un modo per fare conoscenza e per avere compagnia. Considerazioni, queste, che hanno permesso la diffusione delle esperienze di “bicibus” per il bike to work e del bike to school.
Stabilire un contatto visivo
Nel traffico, per il ciclista, è bene stabilire un contatto visivo con gli automobilisti che procedono vicino. Naturalmente è possibile con una velocità moderata. Ma può risultare assai utile. Perché chi guida un mezzo a motore spesso lo fa senza allertare i propri sensi come dovrebbe.
Usare il corpo
Le braccia sono utilissime per comunicare con gli automobilisti. Pur vedendo il ciclista, magari sono indecisi se rallentare o meno, se sorpassare o meno. Un gesto del ciclista li aiuta a decidere. Con le braccia si può segnalare la svolta a destra o a sinistra. Quindi è bene pedalare senza nulla in mano. Gli oggetti vanno riposti in giacca, in una tasca da sellino, manubrio o telaio.
Progettare il percorso
I neofiti della bici tendono a percorrere le stesse strade di quando usano un mezzo a motore. Ed è sbagliatissimo. La bici offre il vantaggio di scegliere i percorsi con più elasticità, a seconda delle esigenze. Di progettare l’itinerario puntando alla sicurezza e alla piacevolezza, su strade meno trafficate e con una bella vista.
Usare accessori di sicurezza passiva
Il casco è un accessorio fondamentale. Fino ai 30 chilometri orari può risultare determinante nel ridurre i rischi per traumi alla testa in caso di cadute o scontri con un’auto. Le luci anteriori e posteriori in bici sono fondamentali nelle ore di buio e sono comunque obbligatorie. Fondamentali quelle posteriori per essere visti da dietro. Il giubbotto catarifrangente, secondo il Codice della Strada, è obbligatorio in galleria, prima dell’alba e dopo il tramonto. Altro accessorio utile è lo specchietto retrovisore.
Casa avanzata
E’ uno spazio a ridosso del semaforo, un po’ più avanti rispetto al punto in cui le auto attendono il verde. E’ una misura adottata in molti paesi d’Europa per agevolare la mobilità ciclistica. In Italia invece è ancora molto rara. Al ciclista italiano non resta che crearsene una propria, fermandosi a circa due metri dalle auto in coda al semaforo, per mettersi in vista. In questo modo eviterà di inalare gas di scarico e impedirà agli automobilisti di accelerare in modo brusco al verde.
Cordialità e rispetto reciproco
Ciclisti e pedoni sono gli utenti della strada più maltrattati. E tra di loro, nel tempo, si sono diffusi comportamenti aggressivi, maleducati o comunque fuori luogo. Un esempio su tutti: ringraziare l’automobilista che si ferma alle strisce pedonali. Un obbligo per loro, e un diritto per pedoni e ciclisti. Detto questo, la convivenza civile e il buon senso suggeriscono sempre gentilezza e cordialità, su qualunque mezzo si viaggi, gambe comprese, per trasmettere serenità e ottenere rispetto reciproco.