Quella che da Rovereto porta alle cime del Pasubio è come una salita che porta verso un’altra dimensione: dai ritmi convulsi della città a quelli delle montagne dove il tempo non esiste. C’è veramente un mondo di differenza tra il punto più basso e quello più elevato di questo itinerario, ma c’è anche un filo rosso che li unisce ed è quello della Grande Guerra che ha lasciato ferite e ricordi ancora vividi.
Assolutamente da visitare è il museo della Prima Guerra Mondiale ubicato tra le mura medioevali di Rovereto, così come merita una visita Forte Pozzacchio a poche centinaia di mt dall’ omonima frazione.
Lasciando la macchina nella periferia industriale si segue la SP di Trambileno seguendo la strada asfaltata fino a Ca’ Bianca dove inizia un suggestivo sterrato, per poi tornare su asfalto fino a Malga Valli (1.520mt) dove effettuare una rifocillante sosta. Si segue per un lungo tratto la “Strada delle Malghe”, fino al sentiero che taglia diretto al Rif. Lancia arrivati al quale è giusto concedersi una sosta sia panoramica (con lo sguardo proiettato sul poco distante Col Santo) che ristoratoria.
Superati gli ultimi 100 mt di dislivello si entra nel vivo di una splendida discesa sempre coronata da uno scenario spettacolare di creste rocciose: tra i punti più suggestivi quello di Monte Testo e Monte Spil. Una tavola di pietra sormontata da una croce di ferro con due targhe commemorative interrate a fianco, accolgono il visitatore in località Corno Battisti: il luogo dove furono catturati due celebri patrioti irredentisti quali Cesare Battisti (deputato austriaco di origini trentine) e Fabio Filzi (volontario italiano di origini croate).
La discesa continua con tratti piuttosto tecnici fino a Pozzacchio da cui è possibile deviare in pochi minuti sull’omonimo Forte, famoso per essere interamente ricavato nella pietra naturale.
Finale a sorpresa con single track su lungo lago.
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