Foam Roller/Foto via Pixabay

Foam Roller: come, quando e perché usarlo?

Foam Roller: molti di voi storceranno il naso ascoltando questo termine. Eppure questo attrezzo è uno dei più utilizzati dagli sportivi di nuova generazione. Il rilascio miofasciale, negli ultimi anni, è diventato una delle tecniche di “recupero” muscolare più apprezzate ed utilizzate. Una tecnica davvero innovativa, semplice e soprattutto economica. Perché, in pratica, ha bisogno soltanto di un Foam Roller che distenda varie zone muscolari del nostro corpo.

Il Foam Roller altro non è che un cilindro dalle varie texture, un pallone, un tubo in PVC: un appoggio, un supporto insomma per distendere la muscolatura. Il segreto, più che nella forma e nel materiale, sta nella pressione che esercitiamo sullo strumento. Ma vediamo in dettaglio come, quando e perché utilizzarlo…

Foam Roller/Foto via Pixabay
Foam Roller/Foto via Pixabay

[amazon_link asins=’B0040EKZDY’ template=’ProductAd’ store=’kodogroup-21′ marketplace=’IT’ link_id=’fca47b6e-c3ee-11e7-b3bf-b39edf6aa463′]

Foam Roller: come utilizzarlo?

Il Foam Roller serve a distendere i muscoli dopo un allenamento. Come accade con gli esercizi propriocettivi, il rilascio miofasciale serve ad ovviare a dolori e problemi causati da un allenamento intenso, una corsa eccessiva, etc… Un esempio pratico: se dopo una corsa notiamo un dolore alla zona iliotibiale, non ci baserà altro che stenderci sul cilindro di gomma e “scivolare” dall’alto verso il basso. I cosiddetti “trigger points” sono una specie di nodi che si creano all’interno dei muscoli: una volta stimolati possono provocare dolore anche in altre zone del corpo.

Ritornando al nostro esempio, stimolando la zona iliotibiale con il Foam Roller, noteremo una distensione anche nelle zone delle caviglie e della vita.

[amazon_link asins=’B00HPR77B6′ template=’ProductAd’ store=’kodogroup-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f1a6260c-c3ee-11e7-a512-99822b2e6bc0′]

Foam Roller: quando utilizzarlo?

Questa nuova tecnica va utilizzata come forma “moderna” di stretching dopo un allenamento. Tutto, come detto in apertura, dipenderà dalla pressione esercitata dal nostro peso corporeo. In nessun caso questo tipo di esercizi deve portare a notare il benché minimo dolore.

L’esplorazione e la scoperta dei trigger points deve essere lenta ed accurata. Ecco, allora, qualche esercizio per voi runner…

Foam Roller/Foto via Pixabay
Foam Roller/Foto via Pixabay

Foam Roller: esercizi per i runner

Ecco qualche semplice esercizio per gli amanti del running:

  • Tibiale anteriore: è la zona di maggior carica della gamba. Questi muscoli si occupano del movimento del piede, della pianta e delle dita. Molto sollievo arriverà con un semplice esercizio: basterà, in stile plank laterale, mantenersi sugli avambracci e lasciar scivolare il cilindro dalle ginocchia alle caviglie.
  • Polpacci: basterà sedersi ed appoggiare le gambe sul cilindro. Prima una gamba appoggiata sull’altra e nuovamente lasciar scivolare il cilindro.
  • Glutei: anche la zona dei glutei è di fondamentale importanza per i runner visto che evita un eccessivo movimento del bacino e della “zona media” durante la corsa. Basterà stendersi su un lato e lasciar lavorare il bacino e i glutei.

Per evitare problemi come la tendinite agli arti inferiori o la pubalgia, il segreto sta nello scegliere un buon Foam Roller e nell’eseguire bene gli esercizi di stretching. Voi conoscete questa tecnica?

[amazon_link asins=’B01893AIOW’ template=’ProductAd’ store=’kodogroup-21′ marketplace=’IT’ link_id=’e6e3a271-c3ee-11e7-b0e2-8fd05c41e796′]

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto