ferrovie ciclabili

Ferrovie ciclabili: presente e futuro di un turismo alternativo

La riconversione in piste ciclabili dei binari ferroviari dismessi nasce qualche decennio fa negli Stati Uniti. Ma col tempo questa buona pratica, votata al riuso di infrastrutture abbandonate e alla mobilità alternativa, si è diffusa anche in Europa.

gruppo di persone con bici sulla roma fiuggi
Ferrovie Ciclabili: nascita di un turisimo alternativo

Ferrovie ciclabili in Italia: a che punto siamo

Anche il nostro paese ha visto negli ultimi anni una lenta ma progressiva riqualificazione dei tratti ferroviari inutilizzati che ammontano a migliaia di chilometri. In questa azione di recupero sono impegnati enti pubblici come le Ferrovie Italiane e associazioni come la Fiab – Federazione Italiana Amici della Bicicletta e la Greenways Onlus.

L’obiettivo comune è quello di riutilizzare un patrimonio immenso, cambiandone la destinazione d’uso, pur conservandone la memoria storica. Non più trasporto su rotaie, quindi, ma percorsi dedicati agli amanti della bicicletta.

Nata fra Ottocento e Novecento per unire il paese e accelerare il suo processo di crescita economica, la rete ferroviaria ha pagato la concorrenza della rete stradale in seguito alla diffusione delle automobili, esplosa con il boom economico degli anni ’50-’60 del secolo scorso.

Ad oggi sono circa 7.500 Km i tracciati su rotaie chiusi e dismessi. Un patrimonio infrastrutturale unico, che da Nord a Sud collega città e borghi, offrendo scenari naturalisticamente irripetibili, lungo il museo a cielo aperto che è l’Italia. Inoltre le ferrovie dismesse offrono ponti, viadotti, gallerie e vecchie stazioni, un tempo abbandonati a loro stessi.

La loro riqualificazione è in atto. Lo scopo è quello di ottenere percorsi verdi, dedicati alla mobilità che non inquina, in alternativa al trasporto veicolare, oltre ad incrementare il nuovo turismo. Il turismo attento alla sostenibilità e alla tutela del patrimonio naturalistico.

Ferrovie Ciclabili: un turismo alternativo
Ferrovia Ciclabili – Fonte: hellogreen.it

Gli organismi e le iniziative

Da ormai dieci anni la Fiab promuove numerose iniziative per sostenere la riconversione. Tra questi la Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, istituita da Co.Mo.DoConfederazione Mobilità Dolce. L’intento dell’iniziativa è far conoscere i percorsi ciclabili e pedonali nati dalle vecchie ferrovie e sostenere la nascita di nuovi percorsi.

L’associazione Greenways Onlus promuove e valorizza da sempre percorsi su strade rurali, sentieri di montagna e canali fluviali. Assieme al Touring Club Italiano ha creato il marchio “Binari Verdi”. L’obiettivo non è solo quello di promuovere e sostenere la conversione delle infrastrutture ferroviarie dismesse. Ma di diffondere e sviluppare grazie ad esse un turismo sostenibile. Uno dei modi più efficaci per valorizzare il territorio, con i suoi beni storici, naturalistici, architettonici.

Anche Fs Spa e Rfi Spa si sono attivate in nome del riuso delle risorse e del principio di riciclo. Di recente hanno pubblicato “L’Atlante delle linee ferroviarie dismesse“. Un catalogo aggiornato delle loro proprietà infrastrutturali inutilizzate. Suddivise in grandi aree geografiche (Nord, Centro, Sud, Isole), a loro volta suddivise in regioni, nel catalogo ci sono le schede informative per ogni singola linea dismessa.

Ferrovie ciclabili: un nuovo turismo
Ferrovie Ciclabili – Ferrovia Valmorea – Fonte: lifeintravel.it

Ferrovie ciclabili: potenzialità regione per regione

Entrando nel dettaglio delle informazioni raccolte dal catalogo, dei 1.474 km complessivi di linee schedate, 443 sono presenti nella sola Sicilia. Molte sono linee costiere: la Fiumefreddo di Sicilia-Catania Ognina, la Terme Vigliatore-Messina Scalo o la Noto-Pachino. E poi c’è l’Alcantara-Randazzo, il cui riuso è da tempo al centro dell’attenzione di comitati di cittadini e associazioni del territorio.

A seguire Veneto e Piemonte con i loro 113 km di percorsi suddivisi tra linee medie e soprattutto piccole tratte.

Nell’Italia centrale ci sono i quasi 50 km della Fano-Fermignano-Urbino per i quali la Fiab Marche ha chiesto la conversione in percorso ciclabile. Poi ci sono i 25 km della Lucca-Pontedera Bagni di Casciana.

La Lombardia conta 41 km, quasi tutti assorbiti dalla Calolziocorte Olginate-Cernusco Merate. Invece, per motivi storici e orografici, non esiste disponibilità nelle regioni più piccole come la Basilicata, la Valle d’Aosta e il Molise.

Elenco delle principali Ferrovie ciclabili:

  • La vecchia ferrovia delle Dolomiti tra Trentino-Alto Adige e Veneto
  • La Ora–Predazzo in Trentino-Alto Adige
  • La Pista ciclabile della Valle Isarco in Alto Adige
  • La Ciclovia Alpe Adria in Friuli-Venezia Giulia
  • La Via delle Risorgive in Piemonte
  • La Ferrovia Valmorea in Lombardia
  • La Pista ciclabile de Parco Costiero in Liguria
  • La Modena–Vignola in Emilia-Romagna
  • La Spoleto–Norcia in Umbria.
  • La Fiuggi – Paliano nel Lazio
  • La Via Verde della Costa Teatina in Abruzzo
  • La Ciclabile Menfi – Porto Palo in Sicilia
  • La Godrano–San Carlo in Sicilia
  • La Calangianus–Monti in Sardegna

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