Il termine di sindrome femoro-rotulea indica una vera e propria patologia che coinvolge l’articolazione inclusa fra la rotula e il femore, più precisamente l’epifisi distale.
Come si manifesta? Quali sono le possibili cause e quali le cure e terapie per far fronte a questa problematica nel runner?
Innanzitutto, la prima cosa da sapere è che quando si soffre della sindrome femoro-rotulea si avverte il dolore a livello del ginocchio, sia in movimento che durante l’allungamento dello stesso.
Quando pieghiamo la gamba, con il ginocchio a 90°, in condizioni normali il movimento è fluido; mentre, se si soffre di questa sindrome il movimento è meno fluido e, durante lo stesso, si avverte un attrito da parte delle ossa del ginocchio.
Questo può provocare dolore e infiammazione, e nei casi ancora più gravi può sfociare in artrosi.
Quali sono le cause della sindrome femoro-rotulea
Le cause della sindrome femoro-rotulea possono essere diverse. Ad esempio, una cattiva postura, ossia il valginismo del ginocchio, le cosiddette “gambe a X”.
Ma ve ne sono tante altre, come:
- Sovraccarico del ginocchio
- Forma della rotula
- Intrarotazione del femore
- Debolezza del muscolo quadricipite
A soffrire di questo problema articolare sono tanti sportivi, soprattutto i runner, in età compresa fra i 30 e i 60 anni, perché tendono a esercitare continue pressioni e sovraccarichi delle ginocchia.
Come si manifesta?
La sindrome femoro-rotulea si manifesta con semplici dolori al ginocchio, durante i movimenti quotidiani.
Ad esempio si può avvertire il fastidio quando ci sediamo o pieghiamo, oppure quando si salgono le scale.
Oltre al dolore, spesso questa problematica è accompagnata da un continuo scricchiolio delle articolazioni.
Diagnosi e cure
La sindrome femoro-rotulea può essere curata con un percorso di riabilitazione.
Ovviamente, prima è necessario sottoporsi ad analisi accurate presso specialisti, per capire qual è il problema e come agire di conseguenza.
La diagnosi deve essere effettuata dal medico, con esami specifici, come raggi X o risonanza magnetica.
Appurato il problema si può iniziare un percorso di riabilitazione con:
- Tutori:soprattutto se il ginocchio è molto infiammato è bene tenerlo a riposo e ben fermo.
- Esercizi fisici: si tratta di movimenti specifici volti a ridurre il dolore alle ginocchia. Questi hanno come obiettivo quello di rinforzare il quadricipite, spesso causa di questo problema.
- Tecar terapia: risulta uno strumento efficacie per ridurre il dolore e migliorare la mobilità dei tessuti. Altre terapie fisiche tra cui magnetoterapia e la terapia in acqua, idrokinesiterapia.
- Antinfiammatori o infiltrazioni: nei casi in cui il ginocchio risulta essere molto infiammato, il medico può prescrivere degli antinfiammatori oppure delle infiltrazioni al ginocchio di acido ialuronico e cortisone.
Ultimo, ma non meno importante, riguarda la pratica sportiva; infatti, ci sono sport che è meglio evitare, come la corsa, mentre sono da preferire il nuoto e la bicicletta a livello non agonistico.
Un’altra cosa importante è che con questa patologia è bene non affaticare le articolazioni della gamba, svolgere un’attività sportiva moderata e, soprattutto, tenere sotto controllo il peso.