Sicurezza: l’importanza del casco nello sci e snowboard

Secondo il Ministero della Sanità ogni anno sulle piste da sci ci sono circa 35mila incidenti, su circa 3 milioni di presenze.
La maggior parte (84,6%) son contusioni, distorsioni, ematomi e fratture. Circa 3300 incidenti sono da impitare ad incidenti sulla testa.
Il casco è stato reso obbligatorio per i minori di 14 anni dal 2006, gli esperti insistono sull’invita gli adulti ad indossarlo ogni volta che sciano.
La domanda che ci si pone è quanto protegge un casco per sci o snowboard? Che impatti sono in grado di assorbire? E quali caratteristiche devono avere?
Come sempre, bisogna conoscere ciò che si acquista, a cominciare dall’etichetta che dovremmo trovare all’interno: se riporta la scritta UNI EN 1077:1998 abbiamo in mano un vero casco che risponde ai requisiti di legge. Diversamente abbiamo in mani un semplice cappello rigido, probabilmente di polistirolo, la cui capacità di assorbimento degli urti è tutt’altro che rassicurante.

Omologazione per la tua sicurezza del casco da sci e snowboard

Indossando un casco omologato, fino a che punto possiamo sentirci sicuri?
Fino al punto in cui la legge garantisce determinati requisiti. A questo proposito i test stabiliscono che:

  • L’ampiezza di campo visivo deve essere almeno di 210° in orizzontale e 70° in verticale
  • Per la capacità di assorbimento degli urti il casco deve sopportare un impatto alla velocità di 20 km/h
  • Il casco deve resistere alla penetrazione di oggetti appuntiti
  • Il casco non deve sfilarsi con l’urto dalla testa
  • La larghezza del sottogola deve essere di almeno 15 centimetri e non deve avere la mentoniera

La norma UNI EN 1077 non si limita a stabilire i requisiti strutturali del casco, ma indica anche il corretto modo per calzare il casco:

  • Regolarlo sempre in modo da calzare senza muoversi o dondolare.
  • Evitare di spingerlo all’indietro verso la nuca, causa più danni che benefici.
  • Va Sostituito il casco dopo ogni urto violento: la maggioranza dei caschi in commercio sono di categoria B e sono omologati per un solo urto; dopo un impatto violento la loro capacità di assorbimento si riduce fino a dimezzarsi.

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