Cos’è l’arrampicata
Il termine arrampicata sportiva oggi indica l’insieme delle discipline sportive, che discendono dell’alpinismo nate agli inizi degli anni settanta.
L’alpinismo classico ha come scopo primario quello di ascendere avventurosamente una montagna (per vie tracciate o nuove), l’arrampicata sportiva ha come scopo il puro divertimento o la competizione sportiva, anche lontano da ambienti montani, ponendo enfasi sulle abilità ginniche (ricordandosi di farlo sempre in sicurezza).
L’arrampicata può essere divisa in:
- Arrampicata libera o naturale
- Arrampicata artificiale
Arrampicata libera
Per arrampicata libera (o free climbing) si intende lo stile di arrampicata nel quale l’arrampicatore affronta la progressione con il solo utilizzo del corpo: mani nude, piedi (normalmente con le scarpette da arrampicata), ma anche appoggiando e incastrando il corpo intero o sue parti. Questo non esclude l’utilizzo di attrezzatura, come la corda, l’imbrago, il discensore, i moschettoni, i nuts, i friends e i rinvii, ma l’equipaggiamento è usato esclusivamente per l’assicurazione, ovvero per limitare i danni in caso di caduta.
Arrampicata artificiale
Per arrampicata artificiale (detta anche in artificiale) si identifica lo stile di un’ascensione,
su roccia o ghiaccio, nella quale si fa ricorso ad attrezzi e strumenti che aiutano la progressione.
Se gli attrezzi, sono utilizzati al solo scopo di garantire la sicurezza dell’alpinista, la salita viene comunemente considerata come “libera”.
Tra gli attrezzi tipici dell’arrampicata artificiale ci sono ad esempio, chiodi, spit, cordini in nylon (che possono essere usati come strumenti di sicurezza) e attrezzi esclusivi dell’artificiale come le staffe o gli skyhook.
Si distinguono diverse specialità di arrampicata in funzione in cui essa viene fatta:
- Su roccia – che si svolge risalendo pareti rocciose in ambiente naturale (falesie)
- Su ghiaccio – che si svolge risalendo ghiacciai e/o cascate gelate
- Arrampicata su terreno misto – caratterizzata dalla presenza di due o più tipologie di terreno da affrontare, es. ghiaccio e roccia, ghiaccio e neve, roccia e terra. Il terreno misto richiede particolare attenzione capacità tecniche per i diversi metodi di salita.
- Arrampicata indoor – arrampicata in palestre attrezzate con pannelli artificiali chiamate rocciodromi.
La salita di una via di arrampicata viene distinta dagli scalatori a seconda di come viene
effettuata in:
- In moulinette – da secondo o con la corda dall’alto: quando si scala con la corda che assicura dall’alto, corda che è stata posizionata in precedenza.
- A vista (On Sight) – scalata da capocordata eseguita la prima volta, senza aver osservato un altro scalatore e senza alcun aiuto di attrezzature (per es. senza appendersi a riposare) o indicazioni di altri.
- Flash – scalata da capocordata eseguita la prima volta che si affronta una via, senza ausili artificiali ma utilizzando le indicazioni di scalatori che hanno salito la via in precedenza.
- Lavorato – scalata da capocordata effettuata dopo alcuni tentativi che hanno consentito di individuare la migliore sequenza di movimenti. In inglese si dice redpoint. Il termine fu coniato dall’arrampicatore tedesco Kurt Albert. Quando lavorava una nuova via disegnava alla base un cerchio rosso. Quando infine la liberava da primo riempiva il cerchio, creando appunto un punto rosso.
Arrampicata senza assicurazione
Forme di arrampicata senza assicurazione sono il bouldering e il free solo. Il bouldering è chiamato
anche sassismo e viene fatto su piccoli massi fino a 5-6 metri di altezza.
Il free solo invece è uno sport estremo, compiuto senza alcuna sicurezza (come corde, chiodi, moschettoni ecc.) estremo appunto perchè si mette a rischio la propria vita. Questa disciplina erroneamente viene chiamata free climbing.
Arrampicata indoor
L’arrampicata indoor è l’arrampicata praticata su strutture costituite da pannelli su cui si montano delle prese, appigli artificiali (resina o altro materiale). Serve sia come luogo di allenamento che come terreno su cui disputare le competizioni.
La F.A.S.I.
Esiste una Federazione Arrampicata Sportiva Italiana è stata fondata nel 1987 dopo pochi anni FASI ottenne il riconoscimento del CONI.
Viene definita Arrampicata Sportiva l’arrampicata naturale a scopo agonistico, amatoriale e di educazione motoria, svolta sia su pareti naturali o artificiali su itinerari controllati dalla base, che su blocchi attrezzati.
La protezione con la corda e rinvii in parete (falesia o artificiale) è obbligatoria e deve rispondere
a regole di assoluta sicurezza per l’incolumità dei praticanti.
Nell’attività sui blocchi, la sicurezza deve essere garantita da materassi para cadute, posti alla base dei singoli tracciati.
I limiti di sviluppo in altezza degli itinerari attrezzati tracciati in parete, sia in gara o
allenamento o per la didattica, sono determinati dalla possibilità di assicurazione dell’atleta,
amatore o allievo, da parte di un assistente compagno o istruttore che ha il compito di
controllarne la progressione rimanendo alla base della parete sia nella arrampicata da primo
di cordata che in quella in moulinette.
Per la didattici e per allenamento, è ammessa l’assicurazione con recupero diretto dall’alto limitatamente al termine del primo tiro di corda.
Lo sviluppo del tiro di corda unico è vincolato alla lunghezza standard delle corde per arrampicata
sportiva omologate; la lunghezza deve sempre consentire la calata con assicurazione dal basso
oppure la calata in doppia per una sola lunghezza.
Ogni itinerario in parete dovrà permettere, nel caso della progressione da primo di cordata, tutti
gli ancoraggi di protezione (placchette e catene) in posto, in modo che all’atleta non manchi
l’aggancio della corda di sicurezza mediante i rinvii. La distanza tra gli ancoraggi fissati
alla parete (sia essa naturale o artificiale) non deve permettere, nella
progressione da primo di cordata, cadute libere di lunghezza maggiore di quelle previste per
l’omologazione dei percorsi di gara.
Ai fini delle prestazioni sportive le condizioni relative all’ambiente e alla quota devono essere ininfluenti.
L’attrezzatura degli itinerari tracciati sulle pareti per l’arrampicata sportiva deve avvenire
prevalentemente dall’alto, se non fosse possibile è ammessa l’attrezzatura dal basso
secondo i criteri di sicurezza della disciplina.
Tutte le altre forme di arrampicata oltre il primo tiro di corda, anche se svolte su itinerari attrezzati con i criteri dell’arrampicata sportiva, non rientrano nelle finalità e nelle competenze della F.A.S.I. sono esclusi quegli itinerari, anche monotiri attrezzati che richiedono un approccio ed una esperienza tecnico-alpinistica.
Le caratteristiche tecniche degli itinerari omologati
- Gli itinerari di gara devono essere alti almeno 10 metri e sviluppare almeno 12 metri.
- La parete di gara deve essere larga almeno 6 metri e poter ospitare almeno due itinerari da percorrersi contemporaneamente.
- Ciascun itinerario deve avere una larghezza minima di 3 metri.
- La parete di gara deve limitare al minimo i tratti verticali.
- La distanza tra gli ancoraggi – o protezioni – o spit – deve essere tale da garantire la
completa sicurezza dell’atleta in qualsiasi punto dell’itinerario secondo le metodologie di
assicurazione dinamica in uso nella disciplina sportiva. - La parete artificiale di arrampicata deve essere corredata dai seguenti documenti firmati da
un tecnico abilitato ed iscritto ad un albo professionale:- Certificato di collaudo statico
- Certificato di corretto montaggio
- descrizione particolareggiata dei materiali che la compongono.
- La parete artificiale deve essere assicurata contro danni arrecati accidentalmente a chiunque e deve essere in regola con le vigenti norme antinfortunistiche.
- Le parti sporgenti della struttura artificiale devono essere protette adeguatamente per evitare contatti fortuiti o accidentali con gli utenti.
- Gli Ufficiali di Gara (Giudici e Tracciatori) devono essere in regola con le normative Federali.
Le specialità dell’arrampicata sportiva
La dimensione agonistica dell’Arrampicata Sportiva si concentra in tre diverse discipline:
- Lead: è la classica salita con la corda dal basso, dal basso su pareti lunghe tra 15 e 25 metri;
l’obiettivo è raggiungere il punto più alto possibile del tracciato. Nelle gare, la classifica
viene determinata dall’ultima “presa” raggiunta. - Speed: è la specialità dove conta il tempo di salita su una parete di 10 o 15 metri, seguendo un tracciato convalidato dalla Federazione Internazionale e dunque identico
in tutte le gare del mondo. - Boulder: è la specialità più “esplosiva” dell’arrampicata. Prevede la salita su strutture alte massimo 4 metri, senza corda, ma con l’ausilio di materassi di protezione (crash pad). L’obiettivo dei boulderisti è raggiungere il top, ovvero l’ultima presa del ‘problema’ nel minor numero di tentativi.