L’attività fisica è fondamentale per combattere i rischi legati alla sedentarietà e per raggiungere una condizione di benessere. Le cose cambiano quando invece parliamo di soggetti allergici. Chi soffre di allergia non deve rinunciare all’esercizio fisico. Ma deve adottare le attenzioni necessarie per evitare che l’attività fisica provochi l’insorgenza di reazioni allergiche.
Allergia: cos’è e come si manifesta
Il nostro organismo possiede un sistema di difesa contro organismi esterni e patogeni come batteri, virus o sostanze tossiche. Può capitare che questo sistema, venuto a contatto con sostanze esterne di solito innocue, abbia una reazione alterata, che viene chiamata per l’appunto allergia. Le sostanze che provocano reazioni allergiche sono definite allergeni. Quelle più comuni sono i pollini, gli acari della polvere, i peli e le forfore di animali domestici, alcuni alimenti, alcuni farmaci e i veleni di alcuni insetti.
Le manifestazioni più comuni dell’allergia sono di tipo cutaneo, con orticaria e pomfi. Respiratorio, con asma, rinite e congestione nasale. Di tipo oculare, con la congiuntivite. Intestinale, con vomito e diarrea.
Allergia e sport: i problemi più diffusi
Asma allergica: durante o dopo l’attività fisica, il soggetto allergico può registrare il peggioramento dei sintomi. Spesso ciò accade per l’inalazione di grandi quantità di pollini e per freil passaggio di aria fredda attraverso i bronchi. Il problema non è legato quindi all’esercizio fisico in se, ma all’esposizione agli allergeni o a condizioni climatiche sfavorevoli.
Allergia alimentare: può accadere che un’attività fisica molto intensa riduca il grado di tolleranza agli allergeni alimentari. Ciò può provocare reazioni allergiche dopo aver mangiato piccole dosi dell’alimento, che altrimenti sarebbe tranquillamente tollerato. Inoltre può accadere che l’assunzione dell’alimento allergenico, prima dell’esercizio fisico, provochi durante l’esercizio il cosiddetto shock anafilattico. Una reazione allergica con sintomi talmente gravi da mettere addirittura in pericolo la vita del soggetto allergico.
Allergia: come scegliere le discipline sportive
Il soggetto allergico dovrebbe svolgere un’attività che consenta risultati preventivi per la salute.
Nella classifica degli sport raccomandati il nuoto occupa la prima posizione. E’ adattissimo per chi soffre di disturbi respiratori perché è il meno asmogeno. Significa che a parità di sforzo, le vie respiratorie si chiudono meno, riducendo il rischio di crisi asmatiche.
Gli studi più recenti hanno invece dimostrato che la corsa è l’attività che più di ogni altra favorisce attacchi d’asma. Seguono il ciclismo, il canottaggio, gli sport di squadra, la scherma e la ginnastica.
Allergia e sport: raccomandazioni e precauzioni
Consultare un allergologo perché l’idoneità all’attività fisica prevede una diagnosi accurata per l’allergia e per l’asma. Usare i farmaci indicati dal medico per tenerle sotto controllo.
Evitare ambienti con gli allergeni. Respirare attraverso il naso perché funziona da filtro naturali per gli allergeni, gli inquinanti e gli irritanti. Nell’esercizio all’aperto evitare le zone con alte concentrazioni di allergeni e irritanti.
Evitare sforzi eccessivi con temperature basse. Meglio allenarsi al chiuso. Se risulta impossibile, meglio usare mascherine o sciarpe per proteggere le vie aeree. Fare sempre un riscaldamento adeguato e una fase defatigante.
Evitare l’attività fisica in prossimità dei pasti o dell’assunzione di vaccini. In questi casi aumenta il rischio di avere manifestazioni di anafilassi, ovvero intense reazioni allergiche.
Conoscere i primi segni di reazione allergica da esercizio fisico. Se le misure preventive non riescono ad evitare la loro manifestazione, conoscere la sintomatologia permette di interrompere l’esercizio prima che i sintomi raggiungano livelli più gravi.